Alice Neri, telefonino ‘al setaccio’: caccia ai messaggi

Giallo della Bassa, i Ris stanno analizzando i resti dell’apparecchio e gli esperti cercano tracce anche nel cloud. Mohamed ora è a Parigi

Modena, 29 dicembre 2022 – Presto, probabilmente già prima della fine dell’anno Mohamed Gaaloul sarà in Italia. Il tunisino 29enne, accusato dell’omicidio e della distruzione del cadavere della giovane mamma di Rami di Ravarino, Alice Neri, infatti, è stato portato ieri a Parigi. Dalla capitale stanno ora organizzando per lo straniero il volo di ritorno a Milano che potrebbe avvenire – nel massimo riserbo – già nelle prossime ore anche se per il momento la data non è stata resa nota.

Alice Neri e Mohamed Gaaloul
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Una volta a Modena, sicuramente il 29enne sarà sottoposto ad interrogatorio. Il giovane, in Francia, su consiglio dei propri legali, tra cui quello di fiducia Roberto Ghini si era avvalso della facoltà di non rispondere, accettando però la consegna al nostro Paese, ovvero l’estradizione nell’ambito dell’udienza dello scorso 22 dicembre. Le indagini sul terribile omicidio di Fossa di Concordia sono ben lontane dall’essere chiuse, però: nei confronti del tunisino vi sono, secondo la procura, gravi indizi di colpevolezza ma resta un mistero quanto sia avvenuto a bordo di quella macchina, la Ford di Alice, una volta che Mohamed è salito in auto, accanto alla vittima.

In base a quanto trapelato da alcuni testimoni presenti quel giovedì notte, il 29enne si era avvicinato alla Ford, aveva baciato la vittima dal finestrino; dopo di che era salito in auto ed erano ripartiti insieme. Quello che trapela è che il chip, ovvero il processore del telefonino della vittima, ora, sarebbe nelle mani dei Ris di Parma. Il cellulare sarebbe stato completamente distrutto dalle fiamme, ma non è escluso che gli esperti riescano ad estrapolare qualcosa di utile alle indagini proprio dal chip che sarebbe stato rinvenuto sul luogo del delitto. Sarebbe sicuramente fondamentale - per trovare risposte ai tanti quesiti ancora aperti di quella lunga notte - estrapolare le chat sui vari servizi di messaggistica istantanea. Quel che è certo è che nelle mani degli inquirenti vi sono anche i telefoni di Mohamed e così pure della moglie: a sequestrarlo alla donna sono state recentemente le autorità greche.

Dalle intercettazioni telefoniche era emerso infatti come la donna avesse aiutato il compagno nella fuga e di come conoscesse i suoi spostamenti tra Svizzera e Germania, prima di essere bloccato in Francia. In questi giorni sono stati inoltre sentite diverse persone ‘vicine’ a Gaaloul: conoscenti che avrebbero potuto essere a conoscenza di quanto accaduto quella notte o, comunque, dei suoi spostamenti. Di recente era spuntata la testimonianza di uno straniero che affermava di essere a conoscenza di un elemento fondamentale. "Il giorno dell’omicidio – aveva dichiarato – Mohamed è andato a casa di parenti ed era sporco di olio, erano le 7.30 di venerdì mattina (Alice sarebbe stata uccisa tra le 4 e le 7 di quel venerdì), lui ha detto che stava mettendo a posto la macchina e loro ci hanno creduto. Era sporco davanti, sulla giacca. Però mi sembra impossibile sia stato lui, è un ragazzo allegro".