Alice Neri morta bruciata a Modena: il suo telefono venerdì mattina squillava ancora

I familiari della 32enne: "Ma qualcuno ha rifiutato le chiamate". Il generale Garofano: "Delitto d’impeto"

Concordia (Modena), 27 novembre 2022 - Quella mattina, venerdì 18 novembre, lo stesso giorno in cui Alice Neri è stata trovata morta carbonizzata all’interno del baule della sua auto nelle campagne di Concordia, il suo telefonino squillava ancora, ma le chiamate venivano rifiutate con tempistiche diverse, a volte entrava la segreteria.

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Non era una semplice chiamata senza risposta secondo il marito Nicholas, che avrebbe provato a far squillare il cellulare tra le 6 (quando si è svegliato) e le 7 anche con l’app ‘Trova il mio telefono’, ma anche in quel caso lo squillo sarebbe stato interrotto.

Un primo piano di Alice Neri
Un primo piano di Alice Neri

L’applicazione, infatti, localizzava l’ultima posizione del cellulare di Alice alle 3.40 nei pressi del bar in cui aveva trascorso la serata con l’amico oggi indagato (insieme al marito per omicidio volontario). Alle 6 del mattino, però, la localizzazione risultava disattivata e alle 7 il telefono non dava più alcun segnale.

A distanza di una settimana dal macabro ritrovamento del corpo della giovane mamma 32enne di Rami di Ravarino, ancora sono tante le domande a cui gli inquirenti cercano di dare risposta. Si sarebbe trattato di un delitto d’impeto, secondo il generale Luciano Garofano, l’ex comandante del Ris di Parma. "Sicuramente siamo davanti ad un delitto d’impeto perchè dobbiamo sempre pensare a chi era la vittima: una giovane madre con una vita normalissima. Difficile pensare ad un altro scenario – sottolinea – Un incontro fuori da qualisasi previsione, forse, che poi ha portato all’omicidio attraverso un momento d’ira, di ‘esplosione’ di problematiche personali. Non possiamo non ipotizzare anche un incontro causale successivo a quell’aperitivo durato ore nel bar di Concordia: molto meno probabile ma che non possiamo escludere. Alle 3 Alice lascia l’amico, va verso casa e magari incontra qualcuno. Al momento non possiamo saperlo. Per quanto riguarda il Ris, nominati dalla Procura per accertamenti tecnici irripetibili l’aspetto tecnico è duplice. La sera, il venerdì ancora la macchina fumava. Forse i pompieri ora cercheranno di stabilire quando il fuoco è stato appiccato: è un po’ come l’ora della morte: gli esiti forniranno i parametri in cui circoscrivere i movimenti di Alice. – ipotizza – Magari tutto è accaduto subito dopo l’incontro al bar. Se l’auto non risultasse completamente bruciata si faranno tentativi per capire se qualcuno abbia guidato quel mezzo e se, in tal caso abbia lasciato tracce che permettano di risalire all’ipotetico autore. Si spera che ci siano parti non completamente bruciate e i militari del Ris cercheranno proprio quelle. Diventa difficile in questa fase – sottolinea Garofano - capire se chi ha ucciso Alice avesse premeditato o meno il delitto. Penso di no in base a ciò che conosciamo fino ad ora: Alice, per ciò che si sa, faceva una vita lineare. Indubbiamente quell’appuntamento che si protrae fino alle 3 di notte è una novità che solo attraverso un approfondimento della vita relazionale di Alice potrà trovare risposte".

(Ha collaborato Maria Silvia Cabri)