"All’asilo senza bambini. Ma il lavoro c’è"

La coordinatrice del Cipì: "Ne approfittiamo per documentare la nostra attività e per ideare nuovi progetti didattici"

Attività sospese negli asili. Questo vuol dire che i bambini non ci sono. Ma personale e insegnanti sì. Come trascorrono le mattinate le educatrici? Ha provato a spiegarlo Francesca Botti, coordinatrice e pedagogista all’asilo Cipì.

"In questo momento ci dedichiamo ad attività di allestimento delle sezioni in vista dei rientri, oltre che all’elaborazione della documentazione di tutti ciò che viene fatto nei mesi in cui i bambini sono presenti. La progettazione e la documentazione spesso si fanno con un po’ d’affanno, con l’attività didattica che incalza e lascia poco tempo per il resto. In questo momento quindi possiamo approfittarne, tenendo conto che la documentazione delle attività ci serve, per esempio, come materiale formativo. Quando l’asilo riaprirà – continua Francesca Botti – accoglieremo i bambini con gioia e con grande voglia di ricominciare. Anche loro immaginiamo siano contenti di riprendere una quotidiana che per la loro vita è senza dubbio positiva. Spiegare perché sono rimasti a casa tanto tempo? Credo che si debba tornare alla normalità il più presto possibile, senza far percepire ai bambini particolari problemi".

Intanto l’amministrazione comunale di Modena ha già deciso che le famiglie con bambini a nidi d’infanzia comunali o nei posti in convenzione, così come alle scuole d’infanzia (comunali, statali, della Fondazione Cresci@amo e convenzionate relativamente ai posti in convenzione) non sosterranno la spesa per le settimane non frequentate a causa della chiusura. Ma è importante, che nei prossimi decreti siano contenute misure per sostenere l’intero sistema educativo per dare risposte ai bisogni delle famiglie e a tutto il personale coinvolto, dal personale di appoggio alle aziende che forniscono i servizi di ristorazione, di pulizia, di trasporto, dai lavoratori interinali per le sostituzioni fino ai gestori di tutti i servizi educativi: un indotto che da solo non può addossarsi costi così ingenti che rischiano di mettere a repentaglio centinaia di posti di lavoro.

“Il Comune si è pertanto già attivato per chiedere che il Governo riconosca questi costi e anche la Regione si è mossa in tal senso” ha sottolineato l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi rispondendo ieri in Consiglio a un’interrogazione della consigliera della Lega Modena Luigia Santoro. Baracchi ha anche precisato gli uffici stanno provvedendo a ricalcolare gli importi dei pagamenti delle rette di febbraio. Il bollettino di pagamento sarà decurtato del 25% della retta mensile, ovvero della cifra corrispondente alla settimana di febbraio in cui i servizi educativi sono rimasti chiusi. La stessa cosa accadrà per il mese di marzo relativamente al periodo di effettiva sospensione che sappiamo già essere prolungato fino al 15 marzo. I calcoli sono effettuati automaticamente dagli uffici e non è necessario presentare alcuna richiesta".