Alla scoperta dei boschi tra carbonai e sherpa

Escursione insieme alla Forestale lungo il sentiero dove per mesi professionisti vegliavano la legna per ottenere il combustibile

Migration

L’amore per la natura e la montagna. La tutela del paesaggio. La conoscenza e il rispetto della sua storia e delle sue tradizioni. È questo il filo conduttore della splendida iniziativa organizzata ieri a Passo del Lupo (Sestola) lungo il sentiero dei carbonai, per festeggiare i 200 anni del Corpo Forestale dello Stato. Un’escursione guidata, promossa dal Gruppo Carabinieri Forestale di Modena in collaborazione con il CAI, partecipata da bambini, famiglie e appassionati di montagna, alla quale non poteva mancare nemmeno il Carlino. La partenza era fissata al Giardino Botanico Esperia gestito dal CAI, che ha accolto i partecipanti sia all’inizio sia al termine della camminata. Dal Giardino botanico ci siamo incamminati nel bosco salendo di quota, fino a raggiungere il Rifugio del Firenze Ninfa, un tempo rifugio forestale utilizzato per i cantieri boschivi. Da lì abbiamo imboccato il sentiero dei carbonai, immerso in un suggestivo bosco di faggi, calpestando un morbido tappeto di foglie. L’autunno, quando il meteo è clemente come ieri, resta una delle stagioni più affascinanti per immergersi nella natura. Qualche curva in salita, nel fitto del bosco, poi la sosta su una piazzola dove un tempo i carbonai vivevano per mesi per produrre carbone vegetale. Ed è stato un vero salto nel passato, un cammino sulle tracce della storia, ripercorso grazie alle parole del maresciallo capo Livio Pedrana, comandante della stazione Carabinieri Forestali di Pavullo. "Le carbonaie erano piazzole dove veniva accatastata la legna e con una particolare tecnica di combustione si otteneva carbone – ha spiegato Pedrana, raccogliendo qualche pezzo di carbone rimasto nel bosco da oltre 50 anni a testimonianza del passato –. I carbonai vegliavano la carbonaia anche un mese, custodendola giorno e notte. Era una categoria professionale ben specifica quella del carbonaio, che si trasferiva per due e tre mesi nel bosco a volte con l’intera famiglia. Era una vera e propria professione che ha consentito per secoli di approvvigionare con questo combustibile le città e tante attività". Dal sentiero dei carbonai la camminata ha proseguito lungo il sentiero dei portatori (gli sherpa del Cimone), scendendo poi fino al lago della Ninfa. "Questa iniziativa rientra nell’ambito dei festeggiamenti per i 200 anni del Corpo Forestale dello Stato – spiega il tenente colonnello Laura Guerrini, comandante del Gruppo Carabinieri Forestali di Modena e Reggio Emilia –. Sono state organizzate varie iniziative, tra cui una bellissima mostra fotografica, convegni e cammini, come quello di oggi.

Hanno in comune la tutela del paesaggio e dell’ambiente. Sono iniziative a disposizione del pubblico". La giornata si è conclusa al Giardino Botanico, dove sono state proiettate diapositive storiche sul vivaio forestale ‘La Romania’ di Sestola, un lavoro svolto dai Forestali in collaborazione con l’associazione culturale E’ Scamàdul.

Milena Vanoni