Allagamenti Modena, i danni. "Case invase dall’acqua, siamo disperati"

La Madonnina ’affonda’, alcune vie come piscine. Ombretta Menabue: "Taverna distrutta, tutto da buttare". Gravi danni anche ai negozi

Allagamenti a Modena, l'acqua invade le case (FotoFiocchi)

Allagamenti a Modena, l'acqua invade le case (FotoFiocchi)

Modena, 18 novembre 2019 - Scendere dal letto e trovarsi con i piedi in acqua. Non stava sognando Giorgio, residente in via Caro alla Madonnina. La sua casa, alle 3 della notte tra sabato e domenica, era allagata e nelle ore successive non ha potuto fare altro che assistere all’innalzamento del livello dell’acqua, che è arrivato a trenta centimetri. Non siamo sull’argine di un fiume. Siamo in una zona residenziale dove ieri mattina tante abitazioni e garage erano allagati. A Modena le precipitazioni hanno fatto innalzare i fiumi Secchia e Panaro, provocando allagamenti e la chiusura di alcune strade. 

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In via Lorenzini, a un certo punto, la strada scende e risale e chi abita all’atezza della ’buca’, da cui si dirama via Caro, non ha avuto scampo.

Ma alla famiglia di Giorgio è andata peggio di tutti: «La taverna è completamente sommersa – racconta la moglie, Ombretta Menabue con gli occhi lucidi – Abbiamo perso tutto, i mobili, i miei vestiti e i ricordi dei miei genitori». Non accadeva dal 1973, dicono i ’vecchi’ della strada. Il signor Gaetano Montorsi ha l’acqua nel garage e in sala da pranzo: «Nel maggio ’73 ne vennero 50 centimetri, c’è ancora il segno sul muro. Stavolta è andata meglio. Ma siamo messi così», dice mostrando la cucina con tre dita d’acqua. I pompieri fanno il possibile per svuotare via Lorenzini, i tombini non ’tirano’ e serve l’idrovora per prosciugare strada e case.

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Si palesa l’assessore Andrea Bosi: «E’ successa la stessa cosa in via Cesari e in via Santi, l’idrovora ha funzionato». Anche lì, stesso copione: le strade, non è esagerato dirlo, erano piscine. Garage a attività commerciali allagati. «Siamo già andati a comprare i sacchi di sabbia all’Obi – dicono i cittadini che trascorrono la domenica mattina con stivaloni di gomma, ramazze e stracci – La prossima volta che piove sbarriamo gli ingressi». In via Cesari, in un cortile condominiale, la gente svuotava le automobili allagate: «L’acqua è arrivata fino alla portiera – racconta Paola Ciccotti – La ciclabile all’alba era un fiume».

Proprio sotto la strada passerebbe un canale tombato che, secondo i residenti, ha allagato la via. «Siamo disperati – racconta Paolo Salvarani della libreria Grandangolo, che vende libri e stampe d’epoca on line – la merce nella parte bassa degli scaffali è da buttare, alcuni volumi li avevo già venduti e ora non potrò consegnarli. Dovremo revisionare tutta la merce, ora non so dire quanti libri sono andati perduti, un disastro», racconta mentre svuota il negozio a secchiate. In via Casoli e via Maini non va meglio.  

«L’ultima volta è successo nel maggio 2003 – ne è sicura una residente – e prima il 5 ottobre del ’90». Chiusa nel pomeriggio per circa tre ore anche via Emilia Est, nel tratto tra le vie Caduti sul lavoro e Scartazza. Allagati i sottopassi di via Pomposiana e via Indipendenza, una donna è stata salvata dai vigili del fuoco a Cittanova: la sua auto è stata completamente sommersa dall’acqua all’altezza del sottopassaggio. Nella notte appena trascorsa sono rimasti chiusi Ponte Alto sul fiume Secchia e ponte dell’Uccellino, sempre sul Secchia, tra Modena e Soliera.

Chiuso anche il vecchio ponte di Navicello sul Panaro, così come il ponte di via Curtatona sul torrente Tiepido. Il colmo di piena del Secchia è transitato ieri sera. Preoccupava, seppure meno, il livello del Panaro e dei torrenti.