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"Allah, proteggimi". Le parole di Sitta

"Allah proteggimi tu. Oh Allah aiutami. Aiutami tu". Dall’arabo all’italiano, come tradotto dall’arabista interpellato dalla procura di Rimini, sono queste...

"Allah proteggimi tu. Oh Allah aiutami. Aiutami tu". Dall’arabo all’italiano, come tradotto dall’arabista interpellato dalla procura di Rimini, sono queste le ultime parole che Muhammad Sitta ha pronunciato prima, dopo e durante gli accoltellamenti in strada a Villa Verucchio. Le sue ultime parole, fino a poco prima che il comandante della stazione locale dei carabinieri aprisse il fuoco contro di lui, uccidendolo con cinque colpi di pistola dopo averne esplosi sette per terra, nell’estremo tentativo di convincere Muhammad a lasciare andare il coltello. Prima di cadere a terra senza vita, Sitta ha ripetuto in lingua araba, come una litania, parole di preghiera e implorazione che, però, gli investigatori dell’Arma non hanno ricondotto in alcun modo alla matrice terroristica. Dal momento che in questi giorni nessuna organizzazione non ha nemmeno rivendicato le azioni di Sitta. Ieri pomeriggio infatti la salma del 23enne egiziano è stata trasferita all’aeroporto Malpensa. Da lì poi questa mattina il corpo verrà trasferito al Cairo, in Egitto. E poi da lì al paese natìo di Sitta, dove verrà seppellito.

f.z.