Allarme bollette: "I costi vanno alleggeriti"

Le micro e piccole imprese italiane continuano a pagare prezzi dell'energia elettrica molto più alti dei competitor europei e delle grandi aziende nazionali, nonostante alcuni sostegni. La Cna evidenzia la necessità di riforme strutturali per garantire una distribuzione più equa degli oneri di sistema e favorire l'accesso alle agevolazioni anche per le pmi ad alta intensità energetica.

Le micro e piccole imprese "continuano a pagare l’energia elettrica molto di più dei competitor europei e delle grandi imprese energivore nazionali. Dopo i sussidi erogati nel 2023 per contrastare il caro-energia, la cancellazione di questi ultimi sta facendo registrare un nuovo ampliamento della forbice sui prezzi energetici". È quanto emerge dalla rilevazione realizzata dalla Cna sull’andamento dei prezzi dell’energia nel 2023. Rispetto ai picchi del 2022, il peso delle bollette è diminuito ma rimane uno svantaggio competitivo per le piccole imprese che sono le più penalizzate anche in presenza di alcune misure di sostegno come la sospensione degli oneri generali di sistema nella prima parte dell’anno scorso. "Resta rilevante la sperequazione tra piccole imprese e quelle con consumi elevati – sottolinea Cna – Una micro impresa infatti ha pagato l’energia elettrica il doppio di una energivora (407 euro rispetto a 198) e con l’azzeramento dei sostegni nel 2024 il differenziale torna a livelli insostenibili. "I costi dell’energia elettrica – afferma il presidente di Cna Claudio Medici (nella foto)– continuano a rappresentare una emergenza per micro e piccole imprese. Per questo serve una riforma strutturale della composizione della bolletta, così da favorire una distribuzione più equa degli oneri di sistema, trasferendoli sulla fiscalità generale. Inoltre occorre rivedere i criteri per l’accesso alle agevolazioni tariffarie oggi riservate in via esclusiva alle imprese energivore. Ad esempio, introducendo il criterio dell’incidenza della spesa energetica sul bilancio aziendale così consentire anche alle pmi ad alta intensità energetica di poter accedere ai benefici tariffari. Anche l’autoproduzione è uno strumento utile per contrastare il peso dei costi energetici. Speriamo che il programma Transizione 5.0 possa rappresentare una soluzione in questa direzione".