Modena, 3 agosto 2024 – Puntuale, con l’ondata di caldo e le zanzare, ogni anno arriva inesorabile anche il rischio di incendi nei boschi che rende il nostro Appennino ’osservato speciale’, oltre a tutte le aree con folta vegetazione nel territorio provinciale. In prima linea i Vigili del fuoco che agiscono su due fronti: prevenire e contrastare i roghi basandosi sul regolamento forestale e sul Piano pubblicato dalla Regione Emilia Romagna. Ma anche i cittadini devono fare la loro parte mettendo in atto tutti quegli accorgimenti utili ad evitare il propagarsi di incendi, come ad esempio gli abbruciamenti di residui vegetali dei lavori agricoli e forestali, che potranno essere effettuati solo in assenza di vento.
E’ fondamentale attenersi ai regolamenti e alla legge regionale, norme che "nel mese di agosto diventano ancora più rigide, soprattutto in alcune zone", ha spiegato Riccardo Buganè, direttore vice dirigente del comando dei Vigili del Fuoco di Modena che si occupa di soccorso tecnico. La Regione proprio in questi giorni ha emanato un aggiornamento sullo stato di ’grave pericolosità’, che al momento è circoscritto alle zone costiere (Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena) oltre alla provincia di Bologna e a quella di Ferrara mentre nelle altre province permane lo stato di allerta gialla. Ma mai abbassare la guardia visto il perdurare dell’anticiclone con temperature massime elevate e precipitazioni al di sotto della media stagionale. La fase di particolare attenzione per il rischio di roghi nei nostri boschi si protrarrà fino a settembre: dall’inizio della campagna antincendi sono stati registrati 45 incendi sul territorio dell’Emilia Romagna, di cui 4 nel modenese. In questo contesto, fare fuochi non è solo pericoloso ma è punibile penalmente; le sanzioni negli ultimi anni si sono sempre più inasprite, sia dal punto di vista economico che a livello penale. Le regole da seguire sono semplici. "Occorre porre sempre particolare attenzione nell’utilizzo di apparecchiature o veicoli nelle vicinanze di aree con vegetazione (campi, boschi) perché accidentalmente si potrebbe dar luogo ad un incendio boschivo non voluto" ricorda Buganè. E ancora: non gettare mozziconi di sigaretta che possono incendiare l’erba secca; non abbandonare i rifiuti nei boschi, sono un pericoloso combustibile; non accendere falò nei boschi durante le scampagnate ma negli appositi spazi attrezzati e sempre puntualmente segnalati. Il Corpo dei Vigili del fuoco di Modena, oltre al rischio di incendi pone l’attenzione anche ai pericoli della balneazione fluviale. D’estate non è insolito vedere giovani o famiglie cercare refrigerio sulle sponde di fiumi e torrenti, le cui acque però possono trasformarsi in trappole letali. Lo testimoniano purtroppo i fatti di cronaca, con vittime di annegamenti nel recente passanto anche nella nostra provincia. I fiumi hanno caratteristiche specifiche, tra cui la capacità di modificarsi continuamente, con fondi scivolosi, o fangosi anche in periodi siccitosi. "In generale balneare nei fiumi è una pratica pericolosa per i rischi che sono insiti nei fiumi. Ci possono essere opere idrauliche, rulli o oggetti trasportati dal fiume. Ricordo che l’Arpae (Agenzia Regionale per la prevenzione, l’ambiente, l’energia dell’Emilia Romagna) sul proprio sito indica chiaramente quali sono i fiumi e le acque interne in cui non è prevista la balneazione. Si invitano tutte le persone ad avere la massima responsabilità e attenzione per il nostro territorio e ambiente", ha concluso Riccardo Buganè.