"Alluvione, ora avanti con le cause ad Aipo"

Piena di Nonantola, il comitato commenta gli esiti della commissione: "Tane e argine vecchio, i responsabili devono pagare"

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di Marco Pederzoli

Ora che c’è del ’nero su bianco’, dopo che sono stati presentati i risultati del lavoro della commissione che doveva stabilire le cause dell’esondazione del Panaro del 6 dicembre scorso, il Comitato Cittadino Alluvione Nonantola è pronto a passare all’azione. Anzi, alle azioni. Nel mirino c’è infatti in primis Aipo (agenzia interregionale per il fiume Po), sulla quale sta per piovere sia una gragnuola di cause civili di richiesta danni, sia una class action da parte dei cittadini alluvionati. E il Comitato, inoltre, ipotizza anche altri colpevoli. A fare il punto della situazione all’indomani della pubblicazione dei risultati della commissione presieduta dal professor Giovanni Menduni, che ha individuato le cause nell’eccezionale volume d’acqua, nella vetustà dell’argine e nella possibile presenza di tane, è il nonantolano Paolo Rizzo, colpito in prima persona dall’alluvione e componente del Comitato.

Rizzo, come giudica la relazione della Commissione?

"Leggendo tra le righe, direi che possiamo ritenerci soddisfatti, tenendo appunto presente che si tratta di una relazione tecnica. Quando ad esempio si dice che l’evento del 6 dicembre scorso è stato dovuto anche a vecchie tane, chi doveva vigilare su questa situazione? E quando si parla di vetustà degli argini, chi doveva guardarci? Tra l’altro, proprio nel 2020 si sarebbero dovuti fare dei lavori…"

Quindi, secondo lei di chi è la colpa?

"Credo che le responsabilità siano molto chiare e ce ne siano per diversi enti: Aipo in primis, ma anche la Regione, la Provincia e l’amministrazione comunale potrebbero avere la loro parte di responsabilità".

Perché?

"Ad esempio, c’è una mappa delle tane che viene fatta dalle guardie provinciali. Perché non si è intervenuti? Inoltre, anche ogni comune deve sorvegliare il proprio territorio e ne ha la responsabilità. Così pure la Regione dovrebbe avere a disposizione certe informazioni".

Ora, quali saranno le prossime mosse del Comitato?

"Premesso che non c’è un vero e proprio coordinatore di questo comitato e che ognuno fa quello che gli sembra più opportuno, siamo pronti a muoverci in due diverse direzioni: da una parte un’azione civile dei singoli, per la richiesta danni nei confronti di Aipo, dall’altra una class action sempre verso Aipo".

Lo stesso Comitato Cittadini Alluvione Nonantola, intanto, sulla propria pagina Facebook aveva scritto l’altro ieri poco dopo che la relazione della Commissione era stata resa nota: "La commissione regionale, creata ad hoc dopo l’alluvione del 6 dicembre di Nonantola e Fossalta, pagata da tutti noi, dopo mesi di lavoro incessante ha finalmente finito il suo lavoro. Il verdetto è: ‘troppa acqua, troppe tane e lavori fatti troppo tempo fa. E lo stanno dicendo loro. Loro! Gli stessi che non hanno vigilato e che stanno devastando il nostro territorio. Ci stanno praticamente incoraggiando ad andare avanti nella nostra battaglia. Ora la scelta è nostra! Sapremo fare tesoro di questo esito per rivendicate e ottenere i nostri obiettivi?".