Alluvione del Secchia, gli argini collassati per le troppe tane di animali

Ecco le conclusioni della commissione scientifica nominata dalla Regione di Silvia Saracino

(FotoFiocchi)

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Modena, 9 luglio 2014 - Le tane degli animali sono state determinanti per il collasso dell'argine del Secchia il 19 gennaio scorso in località San Matteo di Modena. Queste le conclusioni a cui è giunta la commissione scientifica, composta da sei esperti di alto livello in materia idraulica e geotecnica, nominata dalla Regione per indagare le cause che hanno provocato la rottura dell'argine. Gli esperti, guidati dal presidente della commissione Luigi D'Alpaos professore dei idraulica dell'università di Padova, hanno presentato in Regione l'esito degli studi effettuati in questi mesi.

A sorpresa, quella che inizialmente era stata indicata dal direttore di Aipo Luigi Fortunato come la causa della rottura dell'argine, e per cui si erano sollevate molte critiche e ironie tra cittadini e politici, è confermata. Secondo il gruppo composto, oltre che da D'Alpaos, dai docenti Armando Brath, Vincenzo Fioravante, Guido Gottardi, Paolo Mignosa e Stefano Orlandini, le cavità scavate dagli animali hanno indebolito l'argine e la pioggia e le piene hanno fatto il resto.

"Sono plausibili due fenomeni di innesco del cedimento che possono aver agito congiuntamente - ha spiegato D'Alpaos - il primo è un fenomeno che si sviluppa inizialmente mediante un processo di progressiva erosione interna coinvolgente il sistema di tane, eventualmente indebolito dalla precipitazione". Il secondo è invece "un fenomeno di innesco che può essere ricondotto alla progressiva instabilità geomeccanica del corpo arginale, localmente indebolito dalla presenza delle cavità, favorita da condizioni di parziale saturazione indotte dalla piena e dalle precipitazioni". 

Silvia Saracino