Non è caduto nel vuoto il richiamo del sindaco di San Prospero Sauro Borghi, che ora – passata la paura per la "piena dei fiumi" – ha voluto porre l’accento in maniera molto schietta sul tema manutenzione. Non è il solo per la verità, in quanto su questo argomento si sono levate anche in queste ore prese di posizione – e non da oggi – da parte di comitati e associazioni nati spontaneamente per segnalare situazioni di pericolo più o meno imminente e carenze accertate e documentate lungo le aste di Secchia, Panaro e Naviglio. Ogniqualvolta arrivano piogge abbondanti si alza il livello d’allarme, nonostante la nostra provincia si sia dotata di casse di espansione che dovrebbero contribuire a metterci al riparo da pericoli. Ci hanno difeso spesso, ma non è sempre così. La manutenzione della rete fluviale provinciale compete all’ufficio territoriale AIPo, l’autorità di bacino per il fiume Po, della sede di Modena. Ricadono pertanto sotto il controllo di AIPo Modena i 330 chilometri di arginature di Secchia, Panaro, Naviglio e delle due casse di espansione. "L’ufficio AIPo di Modena – fa sapere in una nota l’Agenzia interregionale per il fiume Po rispondendo alla denuncia del sindaco Borghi sulla presenza di erba alta 2 metri lungo gli 8 chilometri di argini del suo territorio - ha attuato uno sfalcio completo delle arginature durante il periodo estivo, completato a fine luglio. In queste giornate, caratterizzate da intense precipitazioni e innalzamenti dei corsi d’acqua, è stato eseguito lo sfalcio delle sommità arginali e nei prossimi giorni, appena le condizioni del terreno lo consentiranno, partiranno nuovamente gli sfalci complessivi delle arginature".
L’operazione di sfalcio - fanno sapere da AIPo - viene effettuata due volte all’anno. Nel 2023 per i due passaggi, affidati con gara d’appalto secondo il codice appalti, si sono spesi 1,5 milioni di euro. E alle obiezioni sui ritardi nella manutenzione o l’opportunità di affidare le operazioni di manutenzione degli argini agli enti locali – come sostenuto da Borghi - Aipo si giustifica spiegando che "nel corso dei recenti eventi di piena, AIPo ha operato in stretto coordinamento con il sistema di Protezione civile provinciale e cogliamo l’occasione per ringraziare i volontari che, come sempre, hanno dato il loro concreto supporto. Inoltre, rimangono fondamentali per AIPo la collaborazione e il confronto con le istituzioni locali". Non resta che augurarsi che si faccia tesoro delle esperienze, compresi gli eventi avversi che hanno funestato la nostra provincia come nel 2014 e nel 2020 - tanto per ricordare gli eventi alluvionali più recenti -, e che al tema manutenzione sia prestata la necessaria e doverosa attenzione, nonché che essa giunga tempestiva.
Alberto Greco