Ambulanze roventi, proteste

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– FINALE EMILIA –

AMBULANZE parcheggiate al sole, davanti alla Casa della Salute in piazza Gramsci, e i finalesi sono costretti a replicare le proteste già fatte lo scorso anno. Nonostante le buone intenzioni manifestate nell’estate 2018 da parte di Ausl e Comune di rimuovere i mezzi dal parcheggio esterno, e comunque di risolvere il problema, le ambulanze deputate a trasportare pazienti e anziani sono ancora sotto il solleone, sottoposte alle temperature ‘infuocate’ di questi giorni: una media che oscilla dai 36° ai 39°.

«LA SPERANZA – commentano i finalesi in centro storico – è di godere tutti ottima salute, perché al solo pensiero di salire sulle ambulanze arroventate ci si sente male e i pazienti sono a rischio di peggiorare il loro stato di salute, senza tralasciare gli operatori e il personale sanitario. Se è impossibile accostare il dito alla carrozzeria esterna, figuriamoci l’interno, simile a un forno». A distanza di un anno, quindi, le ambulanze sono ancora parcheggiate al sole. Dopo la polemica sul Carlino dell’estate scorsa, numerosi finalesi si sono premurati di farci sapere, tramite e-mail, che la situazione era rimasta invariata. L’Ausl e il Comune avevano precisato, giusto un anno fa, che «il problema del parcheggio delle ambulanze nel piazzale davanti alla Casa della Salute è noto e già oggetto di un percorso condiviso di valutazione». Ma, purtroppo, il problema non è ancora stato condiviso e quindi risolto. Secondo l’Ausl, «l’ipotesi di allestire una tettoia non era praticabile per ragioni di sicurezza della piazza», ma Ausl e Comune avevano fatto sapere di essere al lavoro «per individuare una soluzione ottimale». L’Azienda sanitaria aveva rassicurato i cittadini «rispetto a possibili danni dovuti alla esposizione al sole, poiché le attrezzature di soccorso installate sulle ambulanze sono oggetto di controlli costanti a garanzia di un funzionamento ottimale, ed i farmaci sono conservati con modalità che garantiscono il mantenimento di temperature adeguate». Nessun dubbio su questo, ma basterebbe misurare la temperatura interna per capire che i pazienti vengono trasportati in condizioni pietose, se non addirittura pericolose. Chi sta male, insomma, rischia di stare peggio, senza contare che gli operatori del 118, vista l’emergenza, non possono far attendere il paziente il tempo necessario perché la temperatura interna cali di diversi gradi una volta acceso il mezzo.

v. bru.