Modena, "Ex Amcm, ennesimo regalo ai privati"

Corteo di Mobastacemento in centro: "Snaturata la vocazione storica dell’area"

La manifestazione

La manifestazione

Modena, 18 luglio 2018 - Ex Amcm e palazzine di Vaciglio accomunate dalla stessa filosofia, quella che favorisce i costruttori, mortifica l’iniziativa pubblica e calpesta l’ambiente. Ne è convinto il comitato Mobastacemento che ieri ha messo in scena una nuova camminata di protesta contro la «disastrosa politica urbanistica del Comune».

Spunto dell’iniziativa il via libera in Consiglio, la scorsa settimana, della proposta privata per il recupero dell’Amcm e l’imminente passaggio in aula – domani – della convenzione per gli alloggi in social housing nel futuro (e contestato) comparto Vaciglio/Morane, passata ieri al vaglio della Commissione. Proprio questa concomitanza di decisioni ha spinto il comitato a rialzare la voce con una protesta – come sempre – composta che ha radunato circa una sessantina di persone. Punto di incontro il parcheggio dell’ex municipalizzata in via Carlo Sigonio, nei pressi del già recuperato edificio dell’ex Aem.

«Siamo di fronte alla solita riqualificazione a corto respiro dell’amministrazione Muzzarelli – spiega Gianmario Sannicola, tra i fondatori di Mobastacemento –. Con questo progetto il Comune snatura un luogo storico svendendolo ai privati, regalandogli la costruzione di tre palazzine e un supermercato. Il Parco della creatività? Di cultura, a parte il nuovo Teatro delle Passioni, ne vediamo poca, se si pensa che anche il Supercinema estivo verrà penalizzato, per non parlare poi dell’aumento di traffico».

Per Sannicola «si poteva tranquillamente iniziare con i fondi pubblici già stanziati e poi valutare in futuro in che modo coinvolgere i privati. Rigenerazione degli spazi? A noi sembra più una degenerazione...». Il corteo, partito alle 19, ha imboccato il centro storico in via Saragozza per poi proseguire in via Canalino e in piazza XX settembre.

Tappa finale in piazza Grande proprio nei minuti in cui la Commissione licenziava la convenzione per gli appartamenti in social housing a Vaciglio. «Si tratta di un documento molto dubbio dal punto di vista tecnico – spiega sempre Sannicola ai presenti –. Ribadiamo che non c’è nessun tipo di esigenza abitativa che giustifichi quell’intervento e ad oggi restano un mistero i criteri di assegnazione di quegli alloggi».