Modena, Ammazzare i fascisti al teatro Storchi: "Uno scandalo"

Fratelli d’Italia e Forza Italia contro lo spettacolo promosso da Ert: "Messaggio violento e inaccettabile. Muzzarelli sospenda tutto"

Un’immagine dello spettacolo in programma al Teatro Storchi

Un’immagine dello spettacolo in programma al Teatro Storchi

Modena, 28 aprile 2022 - "Anche a Modena purtroppo dobbiamo assistere alla programmazione teatrale dell’opera dal titolo riprovevole e imbarazzante: ’Catarina e a beleza de matar fascistas’, firmata da Tiago Rodrigues. La traduzione è semplice e immediata. ’Caterina e la bellezza di ammazzare i fascisti’. Lanciamo un appello al sindaco di Modena Muzzarelli perché venga sospesa la programmazione prevista".

Lo chiedono i tre esponenti di Fratelli d’Italia Ferdinando Pulitanò, Luca Negrini e Lorenzo Rizzo. "Riteniamo inopportuno che un’opera teatrale, al di là del tema trattato, lanci il tema se sia giusto o no uccidere un essere umano in base alle sue convinzioni ideologiche. Tanto più con un clima di guerra che ritorna in Europa. Quel titolo – continuano i tre meloniani – con tutto il messaggio sotteso all’opera sembra una macabra riedizione dello scandaloso slogan degli anni di Piombo che recitava testualmente ‘uccidere un fascista non è reato’. Un obbrobrio degno degli anni di piombo, anni bui di una vera e propria guerra civile fuori tempo massimo che ha mietuto tante vittime innocenti. Una riedizione di cui non si sentiva alcun bisogno. Quello slogan purtroppo divenne prassi quotidiana che portò a molte morti impunite tra i giovani della destra dell’epoca".

Fa eco ai tre esponenti di Fratelli d’Italia Piergiulio Giacobazzi, Forza Italia: "C’è un limite a tutto e ci dovrebbe essere anche per l’arte o presunta tale soprattutto quando lancia messaggi di odio, inneggia ad azioni criminali, e soprattutto è finanziata con soldi pubblici. Il sindaco, così attento a condannare e a censurare i gestori del luna park di Modena per avere promosso con affissioni sconti alle donne, non lo è per un manifesto dal messaggio ben più pesante, anche se legato ad uno spettacolo teatrale. Ovvero la pratica, celebrata come bella e liberatoria, di uccidere altre persone per la propria ideologia. Come liberali – continua – siamo chiaramente contrari alla censura, tanto più dell’arte, ma riteniamo inaccettabile l’ipocrisia di un Comune che vede odio e nemici ovunque, che arriva a chiedere e ad intimare la rimozione di affissioni pubbliche gridando alla discriminazione per uno sconto al luna park e poi finanzia attraverso Ert spettacoli che veicolano messaggi di questo tipo, e tace di fronte a tali manifesti".

Va detto che lo spettacolo in questione racconta del rifiuto di "ammazzare fascisti" da parte della protagonista, Caterina. La domanda chiave del testo di Rodrigues è: c’è posto per la violenza nella lotta per la conquista di un mondo migliore?