"Ampliando l’attività valorizziamo il territorio"

Stradello Aggazzotti, la Cooperativa Essiccazione Frutta risponde ai residenti: "Rispettate tutte le norme, il traffico aumenterà del 2,8%"

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di Paolo Tomassone

"Questa azienda è l’essenza dell’agricoltura della pianura padana. Abbiamo frutteti e da cinquant’anni con i nostri prodotti cerchiamo di valorizzare le eccellenze di Modena e dell’Emilia-Romagna e di tutto il paese. Proprio non riesco a capire: mi sembra che qualcuno voglia dipingere questa attività come qualcosa che fa un danno al territorio, mentre il nostro lavoro va nella direzione opposta, in armonia con l’ambiente e con la nostra meravigliosa agricoltura". Alla Cooperativa Modenese Essiccazione Frutta non par vero di doversi difendere dagli attacchi di chi giudica come "pericoloso" un progetto di ampliamento del sito produttivo di Santa Maria del Mugnano a due passi dalla città, reso necessario per l’incremento costante delle richieste. Richieste di un prodotto – la prugna essiccata – che doveva essere importato dall’estero perché nessun frutticoltore italiano se ne era mai interessato prima. Almeno fino al 1971 quando la cooperativa, titolare del marchio Monte Ré, ha gettato le basi dello stabilimento che costeggia il tracciato autostradale, in stradello Aggazzotti. Qui i prodotti vengono lavorati in filiere corte. Il processo è sempre lo stesso, da cinquant’anni, e viene eseguito soltanto durante la campagna di raccolta, tra agosto e settembre, per pochissime settimane, al massimo tre o quattro. "Abbiamo presentato al Comune di Modena un progetto di estensione della nostra attività agricola – precisano alla Cooperativa Modenese Essicazione Frutta – Non siamo una realtà industriale come ci ha definito qualcuno in questi giorni a mezzo stampa. Siamo nati come cooperativa agricola e continueremo ad esserlo sempre". La precisazione arriva a seguito delle rimostranze di un gruppo di residenti che hanno presentato al Comune una serie di osservazioni e un parere tecnico che ora è al vaglio della Conferenza dei servizi. Ad aprile, infatti, si è aperto un procedimento. Dopo la prima seduta è stata chiesta documentazione integrativa sul progetto che la cooperativa dovrà presentare entro il 9 luglio. Alla conclusione dei lavori della Conferenza dei servizi, definite le eventuali prescrizioni sul progetto, sarà comunque il Consiglio comunale a doversi esprimere sulla variante urbanistica, per l’approvazione e il rilascio del titolo edilizio richiesto dall’azienda per l’esecuzione delle opere, che dopo il via libera si potrebbero concludere nell’arco di un anno. "Nello stabilimento oggetto del progetto non è previsto un reparto per la lavorazione delle confettura – spiega un referente di Monte Ré –, ma soltanto un impianto per l’essicazione e la frigoconservazione delle prugne, che svolgerà propria attività per circa tre settimane l’anno, tra agosto e settembre". Secondo il comitato dei residenti, l’ampliamento dell’attività potrebbe provocare una trasformazione dell’intero quartiere e rompere la quiete delle famiglie che nel tempo hanno costruito le proprie abitazioni, in un’area già interessata da due realtà industriali, la Neotron e la Martini spa. "Nella progettazione della nuova area – prosegue – si è tenuto conto rigorosamente delle normative vigenti. Abbiamo uno staff di professionisti che hanno confezionato un progetto che sta dentro alle normative rispettandone tutti i parametri". Compresi quelli che riguardano la viabilità, l’aspetto acustico e gli odori prodotti dai forni per il trattamento della frutta. "Sono stati previsti tutti gli accorgimenti per contenere l’impatto acustico nei limiti di legge, agendo sulla insonorizzazione dei macchinari, la coibentazione dei camini nonché l’utilizzo di tecnologie a basso impatto. Tutto studiato con la finalità di restare nei limiti imposti dalla legge". Inoltre, precisano dall’azienda, "sono state previste opere di mitigazione ambientale tramite la realizzazione di significativi interventi anche connessi all’attività agricola svolta dalla cooperativa. A corredo di questo stabilimento saranno piantumate piante e frutteti". L’aumento del transito di mezzi agricoli e di camion non comporterà un peggioramento delle criticità della viabilità esistente lungo lo stradello Aggazzotti. "L’incremento del traffico – assicura il nostro interlocutore – è stato calcolato del 2,8%. Oltre a ciò si è pensato di migliorare volontariamente l’attuale situazione costruendo due vere piazzole di interscambio lungo via Cadiane. In tal modo abbiamo compensato interventi imputabili ad altri. Lo abbiamo fatto per migliorare volontariamente un territorio a beneficio di tutti".