Angherie e minacce al cognato: condannata insieme al figlio

Sette anni fa il marito accoltellò il fratello, che ha continuato a subire stalking dagli altri parenti, ora puniti dal giudice

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Dopo la lite furibonda, che portò ad un arresto per tentato omicidio, ieri si è chiusa definitivamente la vicenda dei ‘fratelli’ Scolorato, residenti a Sassuolo. Moglie e figlio del condannato, 27 anni, infatti, ieri in aula si sono visti condannare a loro volta a dieci mesi per stalking condominiale sempre nei confronti della vittima, il cognatozio. L’uomo e la sua famiglia, infatti, dopo l’arresto dell’aggressore hanno continuato a subire persecuzioni di ogni genere da parte della donna e del ragazzo: dal lancio dei rifiuti in giardino a rumori molesti, offese e minacce continue. La storia parte da lontano, quando nel 2013 Nicola Scolorato fu ammanettato con l’accusa di tentato omicidio dopo aver accoltellato il fratello nel corso di una lite in famiglia. Tra l’altro durante la terribile aggressione l’uomo, armato di coltello, era stato ripreso dalle telecamere che lui stesso aveva installato per controllare il fratello e vicino di casa; vivendo tutti nello stesso stabile – una villetta bifamiliare –, sulla strada provinciale Ancora. Pare che i due stessero discutendo per una questione legata alla gestione del cortile. Successivamente Scolorato fu condannato a cinque anni per l’accoltellamento ma, a quanto pare, per la vittima – ricoverata con una prognosi di trenta giorni all’epoca dei fatti – la tregua comunque non era arrivata. Secondo le accuse, infatti, la moglie dell’imputato così come il figlio di quest’ultimo continuarono a vessare lo zio tanto da costringerlo a modificare totalmente le proprie abitudini temendo per la propria incolumità. Angherie continue e minacce che, alla fine, sono costate a mamma e figlio ieri una condanna a dieci mesi di carcere. v.r.