Modena, annaffi le piante? Rischi la multa

Le regole del decoro urbano, tante attività a rischio sanzione: si va dai tappeti sbattuti ai bivacchi. Ecco i divieti più insoliti

Una donna intenta ad innaffiare piante

Una donna intenta ad innaffiare piante

Modena, 27 luglio 2019 - Un divieto è un divieto e se è contenuto nel regolamento di Polizia urbana lo è ancora di più. Scorrendo i 64 articoli di questo autentico manuale del buon cittadino – aggiornato un anno e mezzo fa – c’è un po’ di tutto e l’obiettivo di ciascuna norma è sempre la medesima: garantire il decoro della città, il senso di civiltà e la sicurezza di ciascun cittadino. Molti divieti sono noti e la loro violazione è spesso al centro delle cronache. Altri, invece, sono un po’ più bizzarri e sconosciuti, tanto da fare rientrare certi gesti insospettabili, che magari giudichiamo semplicemente ‘coloriti’, in quel corpus di trasgressioni soggette alla classica multa salata.

Sapevate, solo per citarne una, che sbattere il tappeto da una finestra potrebbe comportare una sanzione compresa tra i 25 e 150 euro? Lo mette nero su bianco l’articolo 22 aggiungendo che è vietato «stenderli fuori dalle finestre o oltre la linea del parapetto di terrazzi o balconi prospicienti gli spazi ed aree pubbliche, se creano disturbo o pericolo». Quante volte poi vi sarà capitato di passeggiare sotto una palazzina e accorgervi (o magari venire colpiti) del classico sgocciolio d’acqua da un balcone perché qualcuno ha ‘rinfrescato’ le piante? Bene, l’articolo 24 è chiaro: «L’annaffiatura all’esterno delle abitazioni deve avvenire senza creare disturbo o pericolo al pubblico transito», e anche in questo caso c’è una bella multa in agguato che può arrivare a 150 euro.

Alzi la mano a chi non è mai capitato in estate di fare più tardi alla sera e magari concedersi una bella partita a biliardino in un bar all’aperto. Ecco, allora sappiate che – lo stabilisce l’articolo 30 del regolamento – «chiunque detenga, all’esterno dei locali di ritrovo, giochi quali biliardini, flipper e similari, ha l’onere di renderli inutilizzabili dopo le ore 24 e fino alle ore 7 del giorno successivo». Vietatissimo nell’ordine – con sanzioni sempre comprese tra i 25 e 150 euro – fare il bagno nei canali, tosare il proprio cane su uno spazio pubblico e attaccare su pali o alberi volantini o locandine di eventi (in questo caso la stangata può schizzare fino a 300 euro). Gli amministratori condominiali (articolo 46) devono stare attenti a non esporre una targhetta col loro nome più grande di un quarto di metro quadrato, e qualora si trattasse di un palazzo storico dovrà essere realizzata esclusivamente «in ottone e pietra». Infine, ci sono vincoli precisi anche per gli antifurto: secondo l’articolo 31, infatti, «devono essere tarati in modo da non avere un funzionamento superiore a tre minuti continuativi e in ogni caso non superiore a 15 minuti complessivi».

Ma da inizio anno quante sono state le violazioni e le sanzioni? Stando ai dati aggiornati al 25 luglio, le multe complessive sono pari a 133. Il numero più alto (44) è relativo agli episodi di accattonaggio, 22 sanzioni sono state elevate per atti vietati sul suolo pubblico (bivacchi, abbandono di rifiuti, ecc); 18 ‘stangate’ ai proprietari di immobili abbandonati che non hanno provveduto a mantenerne il decoro. E ancora, solo per citarne altre: 9 sanzioni per i clienti delle lucciole sorpresi a richiedere prestazioni; 8 per sosta di veicoli sulle aree destinate a verde pubblico; 3 multe per utilizzo di strumenti musicali in orari non consentiti.