Modena, piatti stellati contro l'anoressia: lo stage con lo chef Luca Marchini

Innovativo progetto realizzato dall'Ausl: il cuoco ospiterà nella sua cucina sei ragazze in cura al centro. "Approccio delicato al cibo"

Lo chef Luca Marchini con Roberta Covezzi, Silvia Bellei e Silvana Borsari

Lo chef Luca Marchini con Roberta Covezzi, Silvia Bellei e Silvana Borsari

Modena, 17 maggio 2022 - ​A Modena, soprattutto durante la pandemia, "sono esplosi i casi di ragazze affette da problematiche psicologiche legate al cibo e sfociate in anoressia e bulimia". Lo ha detto ieri l’Ausl, spiegando che le persone – ogni nove femmine c’è un maschio – seguite dal Centro diurno per i disturbi del comportamento alimentare sono oggi arrivate a 425, con il trend in forte crescita: oltre 200 nuovi casi l’anno.

Per tentare di sconfiggere questa malattia l’Ausl attiva anche strumenti che non ti aspetti come quello illustrato ieri da Silvana Borsari, direttrice sanitaria Ausl e le colleghe Roberta Covezzi (responsabile del Centro) e la dietista Silvia Bellei. Si è svolto ieri, infatti, un esperimento scientifico pressoché unico nel suo genere, messo in campo dall’azienda sanitaria in collaborazione con lo chef stellato de l’Erba del Re, Luca Marchini. Il fine, appunto, è aiutare le persone che sofforno di anoressia e bulimia attraverso uno stage nella cucina del celebre ristorante di zona Pomposa dove sono stati a confronto il noto maestro di cucina con sei ragazze in cura presso il Centro diurno Ausl. Marchini, affiancato dalle responsabili mediche Auls ha provato a sviluppare i gusti legati al cibo e se l’esperimento funzionerà verrà riproposto. Le stagiste non hanno consumato i prodotti cucinati – non è stato per nulla facile coinvolgerle in un luogo per loro difficile come una cucina – ma valutato colori, consistenze, profumi delle diverse pietanze e ingredienti.

"In questa maniera – dice la dottoressa Covezzi – si spera di migliorare la situazione di queste persone. Il problema dei disturbi alimentari, infatti, a Modena è purtroppo esploso e il nostro programma coinvolge ragazze dai 12 al 35 anni, quelle dello stage sono giovani tra i 14 e 22. Noi cerchiamo di aprirci a territorio tanto che con queste persone andiamo anche alla mensa. Da questi disturbi si guarisce nella stragrande maggioranza dei casi, ma occorre partire appena si sviluppa la patologia che per qualcuna diventa purtroppo persistente".

"Puntiamo – dice Silvana Borsari affiancata dalla dietista dell’azienda sanitaria – sul contatto e la conoscenza del cibo attraverso l’esperienza, la passione e la creatività dello chef. Vista la tematica affrontata Marchini ha pensato a una cooking class fuori dall’ordinario. Così si attivano i sensi, stimolati in modo da trasmettere emozioni e far percepire alle partecipanti tutto il potere comunicativo del cibo. Non una lezione ai fornelli con successiva degustazione dei piatti, bensì un gioco sensoriale basato sull’utilizzo di alcuni semplici prodotti da preparare in modo da renderne piacevole la fruizione".

Ai modi accenna il padrone di casa Marchini: "Si lavora su profumi e consistenze e sulla osservazione e la tattilità, in modo da stimolare un nuovo approccio al cibo altrettanto piacevole e coinvolgente. Non prendiamo per gioco questa cosa, abbiamo una alta responsabilità su questi temi medici. Abbiamo toccato gli impasti, la pastafrolla che cambia sotto le mani, un brodo che con altri ingredienti cambiano all’olfatto e poi mostriamo i vari colori dei cibi. Diamo così uno sguardo differente su quello che il cibo rappresenta e trasmette, coinvolgendo coloro che riescono ad approcciarlo con fatica e difficoltà".