Morto il vescovo Lanfranchi, Bonaccini: “Riferimento per i giovani”

Il sindaco Muzzarelli: “Modena perde un pastore sempre al fianco dei più deboli”

Il vescovo Antonio Lanfranchi (foto Fiocchi)

Il vescovo Antonio Lanfranchi (foto Fiocchi)

Modena, 17 febbraio 2015 -Alla comunità religiosa di Modena mancherà la voce del vescovo Antonio Lanfranchi, morto questa mattina dopo una lunga malattia; in particolare a chi ha apprezzato il suo impegno per la formazione e la crescita delle giovani generazioni. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini“La sua guida - ha scritto Bonaccini nel suo messaggio all'arcidiocesi di Modena-Nonantola- mancherà alla comunità religiosa modenese e la sua voce a quanti abbiano apprezzato il suo impegno per la formazione e la crescita delle giovani generazioni, che in lui hanno trovato un prezioso punto di riferimento”.

“Con la scomparsa dell’arcivescovo Antonio Lanfranchi, Modena perde un pastore che in questi anni difficili ha saputo sempre porsi a fianco della comunità modenese, in particolare dei più deboli, rappresentando un prezioso elemento di coesione”. Lo afferma il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli.

“Abbiamo perso un uomo di grande umanità, generosità e forza della fede – aggiunge Muzzarelli – che in questi anni nei suoi messaggi alla città ha spesso richiamato tutti noi alla responsabilità personale e all’attenzione per il bene comune. Lo ha fatto riflettendo in più occasioni sugli effetti della crisi, sulla disoccupazione che colpisce soprattutto i giovani, sul rischio di una riduzione dei servizi fondamentali andando a penalizzare i più deboli, sull’importanza di continuare a garantire il sostegno alle famiglie e alla dignità della vita. Come cittadini e come amministratori pubblici – aggiunge il sindaco – abbiamo apprezzato il suo appello ad attivare la passione per contrastare gli effetti della crisi, a mettersi in gioco per far sì che i valori diventino scelte concrete, capaci di rispondere ai bisogni delle persone”.

Ricordando la prima lettera pastorale dell’arcivescovo, dedicata al tema dell’educazione, il sindaco Muzzarelli, inoltre, sottolinea “l’importanza della scelta di aver iniziato un percorso pastorale proprio da uno degli elementi di fondo di una comunità con un’attenzione rivolta alle giovani generazioni e al futuro in una città che, come lo stesso monsignor Lanfranchi sosteneva, possiede una patrimonio sociale ricco di esperienze e di cultura della partecipazione. Ma anche una grande capacità di dialogo e di collaborazione, nella giusta e necessaria distinzione delle funzioni, tra la Chiesa e la comunità civile”.