Approvazione del Pug, aria di ritardi Anche a sinistra qualcuno ’frena’

L’opposizione chiede più tempo per valutare le carte. Dibattito a capodanno?

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Fate presto! Il tempo stringe e ulteriori ritardi penalizzerebbero le fasce più deboli della popolazione modenese. A chiedere alla politica modenese di approvare - nei tempi previsti dalla legge, cioè entro fine anno - il Piano urbanistico generale del Comune, sono stati nei giorni scorsi i sindacati, i professionisti e le associazioni di categoria. Un passo avanti, in effetti, s’è visto martedì sera con l’ok della Commissione ‘Seta’ alla delibera che dovrà essere votata in consiglio comunale. Il cammino però è ancora lungo e la strada è tutt’altro che in discesa. Motivo per cui la data per la discussione in aula del documento non è ancora stata fissata. Il primo giorno utile potrebbe essere giovedì 15 dicembre, ma alcuni gruppi consigliari hanno chiesto ancora "tempo" per le ultime valutazioni sulle proposte della giunta e sulle osservazioni arrivate dai tecnici, nonostante l’ok della commissione. L’ordine del giorno potrebbe quindi slittare al 22 dicembre, se non ancora un po’ più in là, col rischio di avviare il dibattito in aula poche ore prima di Capodanno. Nonostante se ne sia cominciato a discutere ormai cinque anni fa quando il piano urbanistico, a due anni dall’approvazione della legge regionale del 2015, cominciò a muovere i primi passi. Dopo dibattiti, commissioni, pareri degli esperti e proclami, il consiglio comunale il 29 dicembre dello scorso anno ha votato l’assunzione del Pug: a favore tutto il centrosinistra compatto (Pd, Sinistra per Modena, Europa Verde-Verdi e Modena civica), contraria l’opposizione. Dopo dodici mesi e circa 200 incontri con tecnici ed esperti, la destra si lamenta di aver avuto poco tempo a disposizione per esaminare le osservazioni. Impossibile, secondo Piergiulio Giacobazzi di Forza Italia (foto), analizzare "seicento osservazioni presentate di cui più della metà accolte o parzialmente accolte, con centinaia di pagine di sintesi che diventano migliaia in caso di approfondimento delle schede". Ma anche nel centrosinistra non fila tutto liscio. C’è un pezzo di maggioranza - i Verdi e Vincenzo Stella di Sinistra per Modena - che in commissione Seta ha spinto sul pedale del freno, come se volesse tornare a discutere di questioni su cui ci si confronta già dal 2017. Ridurre ancora la quota di consumo del suolo già fissata dalla Regione al 3% è uno dei temi su cui si stanno confrontando i ’malpancisti’ della sinistra. Ma questo vorrebbe dire essere contrari "in differita" alla legge regionale. Argomenti "delicati" alla vigilia dell’approvazione di un testo che determina la visione della città nei prossimi trent’anni.

Paolo Tomassone