’Arancia meccanica’ in una casa Coppia torturata, due arresti

Winsdor Park, 16enne e 30enne accusati anche di violenza sessuale. Vittime seviziate col coltello, c’è un video choc

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di Valentina Reggiani

Scene da arancia meccanica; una violenza agghiacciante che lascia attoniti. Sono stati arrestati i due responsabili dell’aggressione ai danni di una coppia avvenuta mercoledì notte all’ottavo piano del Windsor Park.

I due, entrambi tunisini di 30 e 16 anni, da poco sbarcati a Lampedusa hanno massacrato di botte un connazionale 25enne e la compagna marocchina di 28 anni dopo essersi introdotti in casa. Il giovane è stato colpito con fendenti su più parti del corpo mentre la giovane è stata obbligata a spogliarsi, per poi essere molestata sessualmente prima di essere picchiata a sangue. I ‘frame’ dell’assurda notte di violenza sono stati anche ripresi da uno dei due aggressori con il telefonino. Le indagini della squadra mobile, scattate nell’immediatezza e coordinate dalla Procura hanno permesso in poche ore di arrestare i due spietati aguzzini, trovati all’interno di un casolare abbandonato con ancora i vestiti sporchi di sangue e il bottino sottratto alle vittime: soldi, chiavi, telefonini. Il movente dell’aggressione ancora non è chiaro ma non si esclude che i due cercassero i soldi: forse alla base una questione di droga. Sono circa le due del mattino quando suona il campanello. Uno dei due, il maggiore, conosce la vittima che quindi decide di aprirgli. Da quel momento scatta l’incubo. La coppia di aggressori inizia a picchiarlo con estrema violenza e a turno colpiscono anche la 28enne. Dopo di che afferrano un cutter e coltelli da cucina e feriscono il giovane in più parti tanto che l’uomo poi verrà dimesso dall’ospedale con novanta punti di sutura. I due continuanno ad affondare le lame sul torace, lo colpiscono alla testa con una bottiglia in terracotta; lo fanno denudare poi si accaniscono sulla giovane. I balordi la obbligano a spogliarsi, iniziano a baciarla e a palpeggiarla. Uno dei due la costringe a restare seduta sulle sue gambe e nel frattempo il complice filma tutto. Il compagno tenta invano di intervenire a difesa della fidanzata ma, ogni volta che si rialza, viene ‘atterrato’.

Qualcuno si accorge delle grida disperate e chiama la polizia. In pochissimo tempo le volanti sono sul posto: i due accoltellano nuovamente il 25enne prima di cambiarsi i vestiti, indossando quelli della vittima e dileguarsi, passando dalla finestra della cucina e approfittando dell’impalcatura presente. Prima di sparire rubano 1400 euro, le chiavi di casa e della macchina. I poliziotti, intanto, trovano la vittima a terra, in un lago di sangue, sul pianerottolo. Le indagini della mobile – diretta da Mario Paternoster – vanno avanti e poco dopo i rapinatori vengono individuati in un casolare in strada Contrada. I poliziotti mostrano i loro volti alla ragazza, ricoverata in ospedale e subito la vittima, sotto choc, li riconosce. Accanto ai due ci sono chiavi, zaino, vestiti, soldi, cellulare e pure gli abiti del 25enne aggredito. Per entrambi scatta l’arresto quasi in flagranza di reato: devono rispondere di rapina, violenza sessuale di gruppo e lesioni aggravate.