REDAZIONE MODENA

Faceva la bella vita coi soldi dell’azienda: arrestato l’imprenditore Francesco Zollo, sequestrati 5 milioni

Italiano residente in Romania, era l’amministratore di un consorzio del settore logistica al quale avrebbe sottratto denaro per pagare jet privati, gioielli e hotel extra-lusso

Francesco Zollo a Dubai (foto Instagram)

Francesco Zollo a Dubai (foto Instagram)

Milano – I finanzieri del comando provinciale di Milano, su delega della locale procura della Repubblica, hanno eseguito un'ordinanza cautelare personale in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale ordinario di Milano a carico di Francesco Zollo, 47 anni, imprenditore originario di Carpi (Modena), iscritto all'Aire e residente in Romania, nonché il sequestro preventivo delle somme di denaro per l'importo di 5.403.106 euro.

Contestualmente all'esecuzione dell'ordinanza cautelare, la Guardia di finanza ha dato esecuzione anche a perquisizioni delegate dall'autorità giudiziaria procedente, rinvenendo nella disponibilità dell'indagato denaro contante per oltre 50mila euro e orologi di pregio, che sono stati sottoposti a sequestro. I provvedimenti giungono al termine di un'indagine svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, coordinata dalla procura della Repubblica del capoluogo lombardo, volta a verificare la sussistenza di eventuali condotte distrattive perpetrate dall'indagato, già amministratore di Facility One, consorzio dichiarato in liquidazione giudiziale nel 2023 dal Tribunale fallimentare di Milanooperante nel settore della logistica con sede legale a Milano, dichiarato in liquidazione giudiziale nel 2023 dal Tribunale Fallimentare meneghino. ln particolare, dalle indagini è emerso che dal 2015 al 2021 Zollo avrebbe sistematicamente depauperato le casse del citato consorzio, causandone dolosamente lo stato di insolvenza, mediante la distrazione del denaro dai conti correnti societari per scopi personali, come il noleggio di jet privati e di auto di grossa cilindrata (la sua grande passione, partecipava anche a corse automobilistiche), l'acquisto di biglietti per partite di calcio, nonché di gioielli ed il pernottamento in hotel extra lusso, omettendo di versare imposte e contributi per oltre 2,5 milioni di euro.

Inoltre, poco prima della sentenza dichiarativa della liquidazione giudiziale, l’imprenditore richiedeva e otteneva tramite Banca Progetto (estranea all'inchiesta) un finanziamento di 600mila euro assistito da garanzia pubblica rilasciata dal Fondo Centrale di Garanzia per le pmi ex Legge 662/96, mai restituito.