Arrivati i primi profughi a Finale Mamme con figli all’ex seminario

Nella giornata di ieri i primi arrivi di profughi all’ex seminario di Finale Emilia. "Qui – fanno sapere dalla Prefettura di Modena, che sovrintende e coordina il sistema di accoglienza modenese – saranno trasferite mamme con bambini. Per ora una decina, ma non si tratta di profughi che arrivano da sbarchi. Sono persone arrivate nei giorni scorsi che sono state momentaneamente ospitate negli alberghi e che adesso, una volta che si è aperta questa struttura, saranno trasferite. Questo comunque rientra nella ordinarietà degli spostamenti che facciamo sempre tra centri di accoglienza". La necessità di utilizzare l’ex seminario si è posta con urgenza nei primi mesi di quest’anno a seguito dei continui arrivi sul territorio modenese di profughi, trasferiti per disposizione del ministero dell’Interno dai centri di prima accoglienza del sud Italia. Il loro elevato numero – più di 500 da inizio anno – ha comportato, causa la saturazione dei Cas (Centri di Accoglienza Straordinari), di doverne sistemare alcune decine in alberghi. A Finale troveranno accoglienza esclusivamente nuclei composti da mamma con bambino di diverse etnie. A regolare gli arrivi e la organizzazione di questa struttura di accoglienza provvisoria è un contratto stretto tra Prefettura e Ceis. La struttura non è un Cas, ma si configura come una struttura di accoglienza temporanea, definita ’unità abitativa’. Le persone in tempi ragionevolmente brevi – parliamo di una ventina di giorni o un mese – dovrebbero poi essere successivamente accompagnate presso un Cas. "Precedentemente nell’ex seminario – spiega padre Giuliano Stenico, presidente del Ceis, che ha in gestione la struttura – c’erano rifugiati ucraini che hanno facilmente trovato una collocazione. Adesso arrivano questi rifugiati, richiedenti asilo, che vivono una condizione emergenziale molto importante. Perciò su pressione e su richiesta della Prefettura che ha interessato anche il vescovo riapriamo l’ex seminario che accoglierà circa 30 persone, scegliendo nuclei familiari, madri con bimbi, che hanno bisogno di una assistenza abbastanza precisa. E’ ovvio che non è così semplice mettere insieme persone con tradizioni educative, alimentari e provenienti da contesti molti diversi. La gestione dovrà tener conto di questa impostazione".

A seguire i nuovi arrivati saranno quattro operatori, oltre un responsabile part-time. Sono inoltre previsti altri professionisti quali lo psicologo, il mediatore, l’assistente sociale, l’insegnante di italiano, la cuoca.

Stante la breve permanenza le attività rivolte loro riguarderanno l’insegnamento della lingua italiana, l’avvio del percorso per la richiesta di asilo e l’avvio del processo di integrazione che sarà ulteriormente sviluppato.

Alberto Greco