Asili, rette più leggere per mille famiglie

Migration

«LA NUOVA MANOVRA di welfare annunciata dalla Regione Emilia Romagna è davvero una buona notizia in sintonia con le politiche già avviate dall’amministrazione modenese per ridurre le tariffe dei nidi in una logica di equità; i nostri uffici sono pronti a lavorare per garantire alle famiglie modenesi di beneficiare dell’opportunità e con l’obiettivo di ampliare l’offerta del servizio».

A commentare l’annuncio dei contributi che la Regione mette a disposizione per abbassare le tariffe dei nidi d’infanzia già dall’anno educativo 20192020 è l’assessora all’Istruzione del Comune di Modena Grazia Baracchi.

«SULLA BASE delle prime indicazioni fornite dalla Regione – afferma l’assessora – stimiamo che nel nostro Comune possano arrivare risorse per circa 1 milione di euro in base al numero degli iscritti ai nidi comunali e convenzionati nell’anno 20172018 (a Modena quasi 1500 bambini). Ora si tratta di studiare come applicare e distribuire le agevolazioni; saranno infatti gli Enti locali a gestire ed articolare concretamente l’abbattimento delle rette utilizzando i fondi regionali destinati alle famiglie con valore Isee fino a 26mila euro. Sulla base dei dati Isee dei bambini iscritti per l’anno scolastico 20182019, che dovranno poi essere aggiornati per il nuovo anno scolastico, i potenziali interessati sono circa un migliaio, pari ai 23 degli iscritti».

«Il nostro obiettivo – continua Baracchi – sarà non solo sostenere chi si trova in situazione di disagio, come d’altra parte già facciamo attraverso una politica tariffaria progressiva e molto scontata per le famiglie a basso reddito, ma soprattutto fornire un aiuto concreto a un gran numero di genitori che, pur non avendo alti redditi, devono sostenere una spesa cospicua per usufruire del nido. Garantire agevolazioni equamente ripartite – sottolinea l’assessora - è infatti fondamentale se intendiamo rendere il servizio accessibile a un più alto numero di famiglie e, di conseguenza, ampliare l’offerta».

Viale Aldo Moro ha infatti annunciato mercoledì di voler investire subito 30 milioni di euro, quasi 20 per i mesi di qui a fine anno, per poter garantire i contributi gia’ da settembre, con l’avvio della stagione educativa.

«UN PROVVEDIMENTO senza precedenti nel Paese con cui facciamo fare un altro passo avanti al nostro sistema di welfare, per dare risposte concrete a bisogni reali», lo definisce in generale il governatore Stefano Bonaccini. Dunque, oltre ai fondi per l’affitto a favore di chi non riesce a pagarlo, spicca l’abbattimento, o a seconda dei casi appunto l’azzeramento, delle rette di iscrizione ai nidi (compresi i micronidi e le sezioni primavera per bimbi dai 24 a 36 mesi) e a tutti i servizi integrativi per la prima infanzia, pubblici e privati convenzionati con i Comuni, per i bimbi da zero a tre anni. Ecco il meccanismo alla base della manovra di bilancio della Regione che lancia le due misure: in ballo ci sono le risorse originariamente destinate al reddito di solidarieta’, poi sostituito dal reddito di cittadinanza gialloverde, che ora la giunta Bonaccini ha deciso di reimpiegare.