"Ateneo, persa l’occasione per una sede nel distretto"

L’ex consigliere comunale Venturelli critica l’immobilismo delle varie giunte: "Carpi è stata più lungimirante, qui la proposta non fu nemmeno discussa"

"Vedere Carpi che posa la prima pietra della nuova sede universitaria cittadina in Ingegneria mi fa apprezzare la loro lungimiranza e piangere sull’immobilismo delle amministrazioni che si sono succedute a Sassuolo". Ex consigliere comunale, Gino Venturelli irrompe nel dibattito pubblico con una riflessione sul futuro della formazione sul territorio. "Nel 2019 – ricorda – presentai un ordine del giorno indirizzato al Consiglio comunale (mai discusso, ma comunque agli atti), la proposta di cominciare a ragionare della possibilità che Sassuolo diventasse sede universitaria, anche fisica e non solo in termini di collaborazione nei corsi di studio che interessano la ceramica". Oggi, prosegue l’ex consigliere comunale, "vedere Carpi che posa la prima pietra della nuova sede universitaria cittadina in Ingegneria, mi fa apprezzare la loro lungimiranza e piangere sull’immobilismo delle amministrazioni che si sono succedute a Sassuolo, dove salutiamo con entusiasmo e come grande risultato il mercatino europeo, lodevolissima iniziativa ma certamente non di prospettiva". La proposta di Venturelli non venne recepita, né discussa. "Del resto all’epoca la maggioranza era già alla frutta, prossima alle elezioni, in cerca di un posto al sole, piena di smarcamenti e dimissioni. Io stesso ero stato messo ai margini, con esplicita richiesta al sindaco di escludermi dalle riunioni di maggioranza. Tutti erano impegnati in battaglie più che altro ideologiche: comunicati contro la bretella autostradale, litigi interni sulle coppie di fatto, niente che guardasse oltre il proprio naso". Eppure "era una proposta semplice e fattibile: la collaborazione fra Sassuolo e l’Università di Modena e Reggio è una realtà da anni, probabilmente da prima dei colleghi carpigiani. Si poteva passare da un lavoro comune dedicato solo ai piani di studio e alla formazione, a uno che individuasse e convertisse spazi, di cui siamo pieni e di cui l’Università, molto rinomata e con problemi di sovraffollamento, ha un grande bisogno. C’era la possibilità di ottenere fondi regionali e fare operazioni a basso costo. Non venne neanche presa in esame". Pensiamo, dice Venturelli, "a cosa avrebbe potuto significare una sede universitaria in termini di posti di lavoro qualificati e non. Pensiamo all’indotto portato dalla frequenza universitaria, anche dei fuori sede. Pensiamo anche alla crescita di prestigio. Abbiamo provato a portare avanti il discorso di Sassuolo ’città distretto’ con operazioni spesso di pura facciata, non sarebbe stata più concreta una conversione di questo tipo?". Purtroppo, è la conclusione, "è solo l’ultimo esempio di un’immobilità che dura ormai da decenni. Carpi ragiona da amministrazione che pensa al futuro dei suoi cittadini, a noi invece ci salvano i privati: se il progetto della piazza non sarà solo soldi buttati, lo dobbiamo a Franco Stefani che per conto suo ha riconvertito a parcheggio i magazzini comunali e, forse, ci consentirà di realizzare un centro più decente e fruibile; se dopo nove anni avremo finalmente di nuovo un teatro lo dobbiamo a una Fondazione di imprenditori privati; se sportivamente siamo da serie A sappiamo chi ringraziare".

Gianpaolo Annese