"Attese lunghissime, pronto soccorso in tilt"

Cittadini infuriati: "Mia figlia con la febbre alta ignorata per ore". Il sindaco sferza la Regione. L’ospedale: "Duemila accessi in più"

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Una bimba di cinque mesi con febbre ha dovuto attendere ore, una donna alle prese con le coliche renali è stata solo visitata dopo quattro, persone in barella in stanze a volte senza aria condizionata. E anche litigi tra pazienti e personale medico. Restituiscono un pronto soccorso in forte difficoltà diverse segnalazioni dei cittadini particolarmente frequenti nelle ultime settimane. Dalle testimonianze emerge personale medico e infermieristico sotto pressione, organici ridotti. "Mia figlia di cinque mesi con la febbre ha dovuto attendere diverse ore – racconta mamma Ilenia D’Aiello – a un certo punto ho suonato il campanello e ho parlato con un’infermiera che mi ha detto che c’è solo un medico per tutto il reparto e bisognava aspettare". Anche alla donna "con la colica renale, mi ha riferito una parente, non le hanno rilevato nemmeno la pressione, mentre mio fratello l’altro giorno ha avuto un collasso sotto la doccia, vomitava sangue, ma non gli hanno misurato neppure la febbre, è tornato a casa così".

Tema sensibile, su cui interviene anche il sindaco Gian Francesco Menani che ricorda come l’assessore regionale Donini l’anno scorso "aveva promesso un ampliamento che ancora non è stato realizzato e che adesso diventa ancora più urgente perché con la chiusura del pronto soccorso di Scandiano quello di Sassuolo ha contato un incremento esponenziale di accessi, dovendo far fronte all’utenza di tutta la valle del Secchia". Il sindaco auspica due decisioni: "In primis che l’Ausl di Reggio torni sui propri passi rispetto alla chiusura di Scandiano e riapra il pronto soccorso. In seconda battuta, abbiamo informazioni che dalla Regione arriveranno fondi per l’ampliamento del Pronto soccorso di Sassuolo, ci piacerebbe che anche l’Ausl di Modena faccia la propria parte mettendoci un contributo". La raccomandazione di Menani è rivolta anche ai codici bianchi e anche verdi: "Evitate di presentarvi in Ps così da ingolfare gli accessi e creare difficoltà per chi ha delle urgenze, valutate se è un problema di salute che si può risolvere dal medico di famiglia o con la guardia medica".

Interpellati, dall’ospedale di Sassuolo spiegano che "normalmente in Ps è attivo un ‘fast track pediatrico’ che permette di agevolare il più possibile la presa in carico diretta dei pazienti pediatrici. Nel caso specifico, tuttavia, si è verificato un ritardo nella presa in carico perché, nella stessa notte del 24 luglio, è stato accolto un codice rosso pediatrico che ha richiesto l’impegno del pediatra nella gestione di questa urgenza. La piccola paziente – con codice verde – ha dovuto perciò attendere circa 2 ore ed è stata dimessa alle 5 della mattina stessa".

Rispetto all’aumento dei tempi di attesa, "sono i numeri che parlano da soli. A Sassuolo nel 2021 sono stati gestiti 35.474 accessi, di cui 7% sono stati codici bianchi e 67% codici verdi, ovvero richieste che non hanno avuto carattere d’urgenza e per le quali il Servizio sanitario prevede il pagamento di un ticket. Nei primi 6 mesi del 2022 sono invece 19.890 gli accessi in PS a Sassuolo, con un aumento di circa 2mila prestazioni rispetto allo stesso periodo 2021".

Gianpaolo Annese