Attori e registi: "Attori italiani per ruoli italiani"

Gli attori, registi e doppiatori italiani appoggiano la "battaglia" di Pierfrancesco Favino per la Mostra del Cinema di Venezia 2023, che sostiene che i ruoli italiani devono essere interpretati da attori italiani. Una riflessione sull'importanza di affidare ruoli a attori italiani nei film che raccontano storie di grandi italiani.

Attori e registi:   "Attori italiani  per ruoli italiani"

Attori e registi: "Attori italiani per ruoli italiani"

Tutti insieme appassionatamente: attori, registi e doppiatori italiani appoggiano la ‘battaglia’ di Pierfrancesco Favino, che ha fatto sentire la sua voce dalla Mostra del cinema di Venezia 2023. "Il pubblico italiano tornerà ad avere fiducia nel cinema italiano quando vedrà gli attori italiani entrare nelle produzioni internazionali. È la piccola battaglia che io sto facendo per la quale dico che i ruoli italiani devono essere interpretati da attori italiani". L’attore ha fatto riferimento in particolare al film Ferrri di Mann. "La polemica di Favino io la condivido. Ha pienamente ragione. Visto che capita spesso che gli americani facciano film sugli italiani, ha perfettamente un suo senso che siano interpretati da italiani. Ferrari, un modenese, che viene dal Nebraska, fa un po’ ridere –dice il regista Pupi Avati – Quando ho girato il film su Dante Alighieri, noi siamo stati tentati, sedotti dall’idea di farlo interpretare ad Al Pacino. Ma per quanto lui sia un italo americano, poi ci siamo ricreduti. E grazie a Dio abbiamo scelto Sergio Castellitto e Alessandro Sperduti, quindi attori italiani. Il film ha avuto un grande successo e questo conferma che con attori italiani il film ha una credibilità assoluta maggiore". "Condivido l’invito ad avere un maggiore attenzione nei confronti degli attori italiani. Rispetto a film che raccontano storie di grandi italiani, magari realizzati anche da produttori americani, bisognerebbe considerare l’opportunità di affidare quei ruoli anche a attori italiani", afferma l’attore e regista Marco Bocci. "Il tema posto da Favino è una questione molto complessa, su cui bisognerebbe riflettere in maniera più approfondita e comunque il fatto che oggi ne stiamo discutendo dimostra l’importanza del tema" ha detto il premio Oscar Gabriele Salvatores.