
Mattia Altini e Luca Baldino: "Tempi lunghi per visite ed esami, agire sull’appropriatezza della domanda". Anche per quanto riguarda i Cau i dg sono sulla stessa linea: "E’ un sistema che deve essere valutato". .
Cau, liste d’attesa, telemedicina e sviluppo territoriale: queste le tematiche principali al centro della presentazione dei nuovi direttori generali dell’Ausl e dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena. Sono rispettivamente Mattia Altini e Luca Baldino i due volti della sanità modenese, che prendono in consegna i ruoli ricoperti fino al 31 gennaio da Anna Maria Petrini e Claudio Vagnini.
Seduti allo stesso tavolo, fianco a fianco, hanno ben delineato la linea che prenderà la sanità modenese: una collaborazione, che include anche medicina generale e professionisti, con lo scopo di "innovare, analizzare le criticità e correggere il tiro". Criticità che di certo non mancano: dalle liste d’attesa interminabili, alle vaghe prese in carico, fino all’utilizzo poco funzionale dei Cau.
Proprio sui Cau i due si uniscono nella risposta: "Vanno analizzati, studiati, e corretti" riassume il nuovo direttore Ausl, Altini. "È un sistema – continua – che oggi ha bisogno di essere valutato. Dell’efficacia di questo percorso avremo però esiti soprattutto dopo l’attivazione del numero Europeo Armonizzato, il 116117, che darà istruzioni ai cittadini sull’accesso alle cure mediche non urgenti. Il 70% di chi si reca in un Pronto soccorso si autopresenta".
"Si tratta – rafforza Luca Baldino – di una sperimentazione interessante che va analizzata per capire cosa ha funzionato e cosa no. Senza dubbio, la collocazione fisica del centro conta. Però, occorre andare avanti in questo percorso, con lo scopo di risolvere le urgenze a bassa complessità nei Cau lasciando così spazio nel Pronto soccorso alle urgenze ad alta complessità. Il tentativo di separazione dei flussi che si è cominciato con il Cau dovrà proseguire e stiamo ragionando su come creare un piano di sviluppo della sanità provinciale".
Tra i problemi, anche i pochi fondi. "Siamo – dice l’ingegner Baldino – in un contesto di servizio sanitario nazionale e regionale sottofinanziato. Ma siamo anche in una Regione che ha un livello di servizio molto alto, molto più alto di buona parte dell’Italia. Alla luce di questo, lavoreremo per evitare la riduzione dei servizi e ottenere un incremento del finanziamento dal fondo centrale nazionale. Questa Regione non ha nessuna intenzione di andare verso la privatizzazione dei sistemi, in qualche modo dobbiamo trovare la soluzione".
Opposizione compatta alla privatizzazione, ma anche al dilagante utilizzo di cooperative esterne per coprire la carenza di personale: "Non possono essere integrate nel sistema organizzativo dell’ospedale – afferma Altino –, perché le remunerazioni e le modalità di lavoro sono diverse e generano iniquità. Non c’è giustizia organizzativa in questo approccio, quindi dobbiamo fare di tutto per superarle".
E poi, la questione più spinosa di tutte: prenotazioni per visite o esami fissate dopo mesi o prese in carico per un arco temporale di due anni. "Un modo per essere trasparenti con il paziente" dicono i direttori di fronte alle perplessità sull’utilità dell’allungamento da sei mesi a due anni della presa in carico. Uniti nelle risposte, ma è Luca Baldino ad essere più duro: "C’è un aumento continuo di prestazioni, come è giusto, ma è bene ricordare che qui c’è il livello più alto di consumo della sanità. Bisogna lavorare sull’appropriatezza della domanda, perché aumentare continuamente il livello di produzione dà dei risultati nel breve periodo ma continua a non risolvere il problema". Visite mirate e solo quando e dove necessarie, sembra essere il nuovo claim della medicina modenese. A confermarlo, Altini stesso: "Per ridurre gli accessi in Pronto Soccorso abbiamo bisogno di una medicina di prima linea forte. Dobbiamo essere capaci di identificare il bisogno e collegarlo all’asset assistenziale migliore. In sintesi, ridisegnare l’accesso alle cure, collocandole nel luogo giusto e con il professionista giusto". All’orizzonte, anche le sfide tecnologiche: "Strumenti – conclude Luca Baldino – che se riusciamo ad utilizzare appropriatamente, superando ad esempio lo scoglio della privacy, possono essere in grado di renderci molto predittivi, e di agire per tempo".
Ottavia Firmani