"Autotutelatevi e portate la mascherina anche senza obbligo"

Un centinaio di casi in più nell’ultima settimana, anche se per fortuna i ricoveri sono ancora limitati (ieri a Modena e provincia si sono registrati 750 nuovi casi). È il segno che "il virus sta circolando alla grande", forse anche perché durante i giorni festivi, il 25 aprile e l’1 maggio, sono aumentate le occasioni di assembramenti tra parenti e amici. "Non abbiamo dei dati che ci dicano che le nuove varianti producano patologie maggiori e che quindi la malattia si sia aggravata – spiega la direttrice sanitaria dell’Ausl, Silvana Borsari –. Però continuiamo ad avere un numero importante di posti letto occupati da pazienti col Covid. E non può passare l’idea che il contagio sia una passeggiata: forse non si verrà ricoverati ma diverse persone anziane o con altre patologie evidenziano situazioni di disagio abbastanza importanti". Ecco perché, nonostante le nuove disposizioni del governo, l’azienda sanitaria locale invita alla cautela: "è ancora necessario mantenere il distanziamento e utilizzare le mascherine nei posti chiusi dove c’è affollamento, anche senza il bisogno di regole rigide o sanzioni, ma come scelta personale di autotutela".

Seppur con enormi sforzi, negli ospedali modenesi sono ripartite le visite specialistiche interrotte nella fase più acuta della pandemia. "Facciamo fatica a trovare professionisti su alcune specialità – avverte Borsari – a causa di una carenza legata al ‘numero chiuso’ per accedere ad alcuni corsi universitari a Medicina. Inoltre abbiamo un turnover molto elevato: negli ospedali e negli ambulatori ci sono molte più donne rispetto al passato e diverse tra quelle assunte rimangono incinta dopo poco: è un’ottima cosa, ma ovviamente questo comporta una riduzione del personale nei servizi. È la situazione più critica che abbiamo in questo momento e che ci costringe a chiedere ai professionisti un prolungamento dell’orario. Le persone che sono al lavoro sono molto più affaticate a causa del continuo bisogno di nuove risorse che non riusciamo a trovare sul mercato". Modena è una delle province che registra il numero più elevato di prestazioni sanitarie. Da qui l’invito a "usare al meglio ed evitare il consumo delle poche risorse a disposizione" che l’Ausl rivolge in prima battuta ai medici ma anche ai cittadini.

"È un problema principale dei professionisti, sono loro che inducono prestazioni e richiedono esami – precisa la direttrice sanitaria – ma ci deve essere un patto tra professionisti e cittadini per comprendere che in questo momento abbiamo difficoltà a reperire risorse professionali: quelle che abbiamo vanno usate al meglio e non consumate in un modo che determina l’incapacità di chi ha bisogno di accedere alla prestazione".

p.t.