Baby sitter che ha gettato il bimbo dalla finestra, la svolta nella perizia

A giorni verrà nominato un consulente che valuterà le condizioni psichiche della donna di 32 anni. Migliorano le condizioni del piccolo precipitato per 7 metri

Modena, 5 giugno 2022 - Se c’è un movente, è nascosto nella mente di Monica Santi e spetterà al perito medico legale dargli forma. Non c’è alternativa alla perizia psichiatrica per fare luce sul dramma avvenuto martedì scorso a Soliera, quando la baby sitter di 32 anni ha buttato dalla finestra del secondo piano il bambino di 13 mesi che accudiva da tempo. "Sono stata io, non so perché l’ho fatto ero come in catalessi, in una realtà parallela", ha confessato al giudice nell’udienza di convalida dell’arresto effettuato in flagrante dai carabinieri.

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La donna, laureata in Economia e che vive un momento di stress da quando un anno fa perse il lavoro in una azienda di Carpi - si trova al Sant’Anna dove condivide la cella con un’altra detenuta e ha accettato di incontrare lo psicologo del carcere. "Dopo essermi confrontata con lui – spiega l’avvocato Francesca Neri – deciderò se chiedere per la mia assistita una misura alternativa al carcere".

Resta stringente la nomina di un perito, che avverrà nei prossimi giorni. Il giudice, infatti, fisserà a breve l’incidente probatorio, nell’ambito del quale nominerà probabilmente uno psichiatra su richiesta del pm Pasquale Mazzei. Non è escluso che anche il legale di Monica nomini un proprio consulente di parte. Il perito dovrà quindi stabilire le condizioni psichiche della donna e se era in grado di intendere e volere al momento del gesto. Si profilano tempi lunghi, insomma, per la chiusura dell’inchiesta poiché l’esperto avrà bisogno di tempo per fare una diagnosi sullo stato della donna.

Nessuno si era accorto del momento difficle che la ragazza stava vivendo, solo i suoi genitori hanno raccontato della delusione professionale che l’aveva molto provata: "Me l’hanno rovinata, ma è una brava ragazza", ha detto la mamma. Il rapporto di lavoro da impiegata amministrativa si era interrotto bruscamente e Monica Santi, tramite un avvocato, stava cercando di recuperare gli ultimi due stipendi. Quindi la scelta di fare la ’tata’, un ripiego, probabilmente, un compito che comunque svolgeva già da parecchi mesi, senza ’pecche’.

Come ha testimoniato anche la donna delle pulizie che più volte si era trovata in casa con la baby sitter e il bambino. Anche quel giorno era in casa ed è stata lei a soccorrere per prima il piccolino, dopo che Monica Santi si era rivolta a lei pronunciando una frase agghiacciante: "Ora il bimbo è libero". Ma da cosa? E questo che dovrà capire il perito. Forse la donna, nel suo delirio, pensava che quel gesto fosse l’unico possibile per liberare il piccolo in una sorta di catarsi.

Il dramma è stato un fulmine a ciel sereno per i genitori, che si fidavano della 32enne: "Erano contenti di come gestiva il piccolo"; ha detto la nonna paterna. Nessuno si capacita dell’accaduto, insomma, mentre le condizioni del bambino - precipitato da 7 metri - sarebbero in miglioramento all’ospedale Maggiore di Bologna.