Bacio gay ‘censurato’ a Modena, è bufera. Gli studenti del Fermi: “Clima teso, così non va”

I ragazzi all’uscita non risparmiano critiche alla preside per l’accaduto: "Accuse pesanti, nessuno voleva provocare. Lasciateci liberi di esprimerci"

Gli studenti del Fermi a Modena

Gli studenti del Fermi a Modena

Modena, 1 giugno 2023 –  “La preside ha additato quella foto come uno ‘scatto’ destinato a provocare, ma non è così. Amiamo la nostra scuola, ma oggi ci sono dei problemi". Tensione e delusione, ieri mattina, tra gli studenti dell’istituto superiore Fermi di Modena dopo il caso esploso attorno alla fotografia che ritrae un bacio gay tra le strade di Palermo.

Infatti, secondo quanto denunciato dai professori, la preside Stefania Giovannetti si sarebbe opposta alla premiazione di quella fotografia avvenuta nell’ambito di un progetto contro le mafie. "Abbiamo parlato con i professori che ci hanno chiarito la questione – dice uno studente – La dirigente ha mosso pesanti accuse nei confronti dei docenti dopo che aveva cercato di censurare la foto. Ha parlato di provocazioni, ma è falso. A scuola il clima è teso, ma la foto è rimasta comunque esposta". "Non voglio esprimermi sulla vicenda perché tengo troppo a questa scuola, la amo – sottolinea un altro studente – Non prendetevela con la nostra scuola perché il problema riguarda una sola persona".

Dalle parole degli studenti emerge una situazione ’pesante’. "Noi studenti chiediamo solo che si torni al passato, quando c’era un clima sereno e studenti e professori potevano confrontarsi e avere un dialogo proficuo". Ma cosa è cambiato? I ragazzi rispondono: "C’è un clima di distacco e di freddezza che intacca il rapporto con i docenti. Ricordiamo quando, ad esempio, ci è stato vietato di travestirci a Carnevale perché la dirigente non era d’accordo. Quello che possiamo dire – spiegano tre amici – è che i professori sono fantastici e che anche durante il lockdown si sono impegnati per darci la possibilità di venire almeno una volta a settimana. In questo modo ci siamo sentiti meno soli".

I ragazzi di quarta e quinta superiore ribadiscono quanto il rispetto di libertà e dialogo sia da sempre un ’pilastro’ del Fermi. "Se non altro portiamo avanti le usanze dei giorni a tema alla fine dell’anno: oggi ci siamo vestiti ‘maranza’, domani sportivi, sabato invece il tema sarà ‘lavori’ e l’ultimo giorno ’indumenti eleganti’".

La vicenda Fermi è finita prima sul tavolo del provveditorato e poi su quello del ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara a seguito della segnalazione degli esponenti modenesi del Partito democratico. "Il Pd tiene il punto rispetto alla vicenda dell’Istituto Fermi di Modena: a questo proposito, i parlamentari modenesi Stefano Vaccari, Maria Cecilia Guerra ed Enza Rando, insieme alla capogruppo in commissione Cultura e responsabile Scuola della segreteria nazionale Pd Irene Manzi, hanno rivolto un appello, contestualmente a un’interrogazione parlamentare, al Ministro dell’Istruzione Valditara. E lo hanno fatto a partire dal testo dell’articolo 3 della Costituzione, che afferma come ’tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali’", hanno affermato i parlamentari. I parlamentari chiedono al ministro "quali iniziative, nell’ambito delle proprie co mpetenze, intenda tempestivamente assumere al fine di stigmatizzare il comportamento della dirigente scolastica Stefania Giovannetti e favorire il ripristino di un clima di rispetto delle libertà e del dialogo all’interno dell’Istituto modenese. Aggiungiamo che la stessa dirigente – rincarano la dose – si sarebbe resa protagonista nei giorni precedenti di un altro grave episodio intollerabile per una istituzione scolastica, negando l’autorizzazione ad alcune classi dell’istituto a partecipare ad iniziativa di studio sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980".