Balsamico tradizionale, è record «Nel 2019 prodotti 10mila litri»

Le nostre eccellenze Enrico Corsini, presidente del Consorzio di tutela: «Ora puntiamo all’Unesco, sancirebbe l’originalità»

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È stato un buon 2019 per l’aceto balsamico tradizionale di Modena, dicono i suoi produttori.

Approvando il bilancio in assemblea al Palatipico, Enrico Corsini, presidente del consorzio di tutela dell’aceto tradizionale dop, il piu’ prestigioso, sorride sui volumi di imbottigliamento, con un totale di bottigliette da 100 millilitri a oltre 100.000 unità.

«Si tratta di soli 10.000 litri, è vero, e quindi non paragonabili ai milioni di litri prodotti dell’aceto balsamico Igp, ma è pur vero che il nostro prodotto Dop e’ molto prezioso e quindi costoso, dovendo sottostare a un invecchiamento obbligatorio di almeno 12 o 25 anni. Il volume in crescita conferma l’aumento della conoscenza del prodotto, specie sui mercati stranieri, facendo ben sperare per il futuro», osserva Corsini. Ricordando poi la collaborazione avviata da qualche mese con lo stesso consorzio dell’aceto balsamico di Modena Igp, il presidente ha annunciato che il sistema Dop parteciperà all’iniziativa intrapresa dalla Consorteria presieduta da Maurizio Fini mirata a ottenere l’iscrizione dell’Aceto Balsamico modenese nel registro dei patrimoni culturali dell’Unesco, che sancirebbe «l’originalità del prodotto modenese agli occhi del mondo intero».

r.m.