Modena, 7 marzo 2023 – Una pediatra di base e due pediatre dell’ospedale di Sassuolo sono indagate con l’ipotesi di reato di ‘responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario’ in seguito alla morte, avvenuta tra martedì e mercoledì scorsi, del piccolo Gabriele Cirnigliaro, il bambino di due anni e mezzo deceduto all’ospedale di Sassuolo dove era stato portato dai genitori in seguito ad alcuni problemi di salute.
Proprio i genitori del minore hanno sporto denuncia ai carabinieri in seguito all’accaduto. L’ospedale nei giorni scorsi in una nota ha spiegato che il bambino sarebbe morto per “un arresto cardiaco improvviso”. Il pubblico ministero ha disposto l’autopsia sul corpo del bambino e ha nominato un medico legale, Lorenzo Marinelli di Ferrara. Giovedì si terrà il conferimento dell’incarico in procura a Modena. I genitori del bambino, rappresentati dall’avvocato Roberta D’Aquino, hanno nominato un perito, Corrado Mirco Farioli, medico legale di Reggio Emilia.
La denuncia dei genitori
La famiglia aveva chiesto di far luce sul tragico decesso. Secondo la denuncia presentata dalla coppia, residente a Sassuolo, il bimbo, essendo nato con la sindrome di down sarebbe stato per questi motivi, fin dalla sua nascita, sempre sottoposto a numerosi controlli e dagli stessi non sarebbe mai emersa alcuna problematica.
Per questo motivo, lo scorso 28 febbraio, i genitori dopo essersi resi conto che il piccolo presentava sintomi influenzali e qualche episodio di vomito lo hanno fatto visitare dalla pediatra che ha consigliato loro di portarlo al pronto soccorso.
I sanitari dell’ospedale di Sassuolo hanno quindi ricoverato il piccolo con febbre oltre i 39 ed evidenti difficoltà respiratorie, tali da rendere necessario l’utilizzo dell’ossigeno.
La famiglia, sempre nella denuncia ha fatto presente come dopo le prime cure, la febbre ha iniziato a scendere. Per questo motivo uno dei medici aveva quindi annunciato le dimissioni per la mattina seguente. All’una di notte, però, la tragedia.
"La famiglia non punta il dito contro nessuno, chiede verità e giustizia per il figlio che ricoverato per sintomi riconducibili a virus di tipo influenzale, è morto nel giro di poche ore per circostanze ignote – ha affermato l’avvocato della famiglia, Roberta D’Aquino – E’ pertanto doveroso compiere ogni atto di indagine utile al fine di accertare come e perché il bambino sia deceduto nel reparto di Pediatria”.