Bambino scomparso a Mirandola e ritrovato, aiutato da altri ragazzini

L’11enne potrebbe essersi rivolto alla comunità pachistana ferrarese grazie a contatti ottenuti sul web

I carabinieri proseguono le indagini

I carabinieri proseguono le indagini

Mirandola, 30 maggio 2018 - Una fuga pianificata da tempo, con l’aiuto dei ragazzini pachistani della comunità ferrarese? Al momento è solo una ipotesi, avvalorata tuttavia dalla frase pronunciata da Mohammed, l’11enne scappato dalla sua casa di Mirandola venerdì scorso, stanco di sottostare ai presunti maltrattamenti degli zii. Subito dopo il suo ritrovamento, domenica sera, al Bagno Bologna di Porto Garibaldi, ai carabinieri del Comando di Comacchio, il piccolo Mohammed - che frequenta la 4° classe elementare - ha detto infatti: "I miei amici del Pakistan mi davano da mangiare in cambio di qualche lavoretto".

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Il bambino è molto bravo al computer e proprio sul web potrebbe aver attinto dati e informazioni utili alla sua fuga: l’orario dei treni, della corriera che lo avrebbe trasportato nella località marina, ma soprattutto gli agganci con la popolosa comunità pachistana di Porto Maggiore, località non distante dai Lidi Ferraresi. Come sia stato possibile, poi, per un bambino di undici anni viaggiare solo in treno e in pullman, e con quali mezzi economici, è un altro quesito che potrà essere chiarito solo nei prossimi giorni.

Sta di fatto che Mohammed, lo scorso venerdì pomeriggio, non si è diretto con la sua bicicletta alla stazione di Mirandola senza uno scopo preciso, ma con l’idea di salire sul treno e scappare il più lontano possibile dagli zii Mohammed e Sobia, "perché mi picchiano". La gente del quartiere composto di case popolari a ridosso del centro di Mirandola, dove il piccolo Mohammed viveva dall’età di due anni con gli zii, non ha taciuto in questi giorni "i maltrattamenti subiti dal bambino: povero Mohammed era sempre serio e a volte lo vedevi con i lividi sulle braccia. Ha scelto di scappare la vigilia del suo compleanno, il 26 maggio, per non trascorrerlo in casa con gli zii".

A scuola, i compagni di classe che venerdì scorso l’ avevano inutilmente atteso per la recita, l’avevano visto piangere. Il bambino è attualmente in affido ai servizi sociali di Comacchio ed è stato trasferito in una comunità per minori nel Ferrarese, in attesa delle disposizioni della Procura di Modena, che ha aperto un fascicolo contro ignoti.

"Il bambino sta bene" – ha assicurato ieri il sindaco di Comacchio Marco Fabbri. Intanto, Ascom Confcommercio e la Fipe consegneranno a Devid e Viviana del Bagno Trattoria Bologna di Porto Garibaldi una pergamena con la scritta: "Per l’attenzione, la sensibilità e il senso civico dimostrati".

La loro segnalazione ai carabinieri di Comacchio è stata fondamentale per il ritrovamento del minore. "In un mondo spesso dominato dall’indifferenza – commenta Gianfranco Vitali, presidente Ascom Comacchio – l’attenzione ai piccoli indifesi dimostrata da Devid, sua moglie e dal fratello Herry servano da esempio, sono un grande segnale di fiducia e speranza".