"Bandi, clausole sociali obbligatorie" L’appello dei sindacati al prefetto

Cgil, Cisl e Uil a Camporota: "Col nuovo disegno di legge occupazione a rischio"

Una lettera consegnata direttamente nelle mani del prefetto Alessandra Camporota per chiedere di farsi portavoce a Roma di una richiesta che arriva direttamente dal mondo del lavoro. A sollevarla sono i sindacati Cgil Cisl e Uil. Ieri i rispettivi segretari locali si sono presentati alla sede della prefettura. La questione riguarda il disegno di legge delega in materia di appalti pubblici approvato in prima lettura dal Senato il 9 marzo scorso. Secondo le sigle il disegno di legge, sebbene contenga novità importanti in particolare in tema di sicurezza sul lavoro e di lotta all’illegalità, presenta una norma negativa che se applicata metterebbe a rischio la continuità occupazionale; introduce infatti la ‘facoltà’ e non più l’obbligo’ di inserire clausole sociali nei bandi di gara. "Quando c’è un cambio d’appalto – spiega Rosamaria Papaleo, segretaria di Cisl Emilia Centrale – fino ad oggi era prevista l’obbligatorietà di questa clausola sociale e ciò voleva dire che si garantiva una continuità ai lavoratori anche con il nuovo datore di lavoro. Ora questo diventa una facoltà e quindi mette a rischio l’occupazione sul territorio. Tutto questo vuole passare per una semplificazione – prosegue Papaleo – ma semplificazione non vuol dire deregolamentazione". La legge riguarda gli appalti pubblici nel settore dei servizi, quindi pulizie, mense, barellisti per gli ospedali, per fare qualche esempio. "Questa per noi è una norma di garanzia e dignità per lavoratori e lavoratrici che garantisce la continuità lavorativa per le persone ma garantisce anche la continuità della qualità del servizio che viene svolto – sottolinea Daniele Dieci, segretario Cgil Modena – ricordiamo che parliamo di appalti pubblici e servizi che tengono in piedi la nostra società e a Modena sono migliaia di lavoratori". "L’incontro con il prefetto è stato positivo – ha detto Luigi Tollari, segretario Uil Modena – questa norma è inaccettabile".

Emanuela Zanasi