
Intervenuti i carabinieri (foto d’archivio)
Modena, 20 maggio 2025 – Una violenza inaudita, una violenza che fa paura. Per un telefono e pochi spiccioli, infatti, con quel colpo sferrato brutalmente sul capo, avrebbero potuto ucciderlo. È quella avvenuta la notte del 3 maggio scorso in piazza Leopardi, a Spilamberto. Qui un ragazzo di 22 anni, mentre stava passeggiando, è stato accerchiato da tre cittadini stranieri e aggredito all’improvviso. Uno dei tre balordi, infatti, lo ha colpito all’improvviso alla testa con un grosso bastone. Dopo di che i rapinatori si sono dileguati nel buio con il bottino: il cellulare e alcune banconote mentre la vittima, sotto choc, è rimasta a terra, stordita e sanguinante. Le immediate indagini condotte dai carabinieri di Spilamberto hanno permesso di assicurare alla giustizia i presunti responsabili: tre tunisini di 24, 27 e 38 anni. I tre, infatti, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro sono stati raggiunti dai militari e ammanettati: nei loro confronti il gip, su richiesta della procura, aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di rapina.
L’episodio è avvenuto il 3 maggio scorso. Il 22enne stava camminando in piazza, dopo una serata con gli amici quando è stato accerchiato dai tre sconosciuti. I balordi, dopo averlo colpito alla testa con un bastone, si sono poi impossessati del suo telefono cellulare e del portafogli. A causa del grave trauma riportato il ragazzo era stato subito medicato sul posto dai sanitari del 118 e trasportato d’urgenza in ospedale, a Vignola dove era stato giudicato guaribile con una prognosi di 30 giorni. L’immediato intervento dei carabinieri, l’analisi delle immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza presenti in zona e le dichiarazioni di alcuni testimoni, hanno poi permesso di individuare e identificare rapidamente i tre indagati. Il 5 maggio, i carabinieri hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto il primo dei tre rapinatori: il 38enne tunisino senza fissa dimora e con precedenti di polizia. L’uomo è stato rintracciato in un edificio abbandonato lungo la via Vignolese, dove si era introdotto abusivamente. Quando i carabinieri lo hanno fermato, addosso aveva ancora indumenti macchiati di sangue, poi sottoposti a sequestro. Quattro giorni dopo hanno trovato gli altri. I tre sono finiti in carcere per rapina aggravata.