Battaglia delle uova, si rinnova la tradizione

Da Pievepelago a Fanano nel weekend di Pasqua si gioca il ‘Coccin Coccetto’, con i ‘duelli’ tra contendenti armati di uova sode colorate

Battaglia delle uova, si rinnova la tradizione

Battaglia delle uova, si rinnova la tradizione

In tutti i centri appenninici si rinnova per Pasqua e Pasquetta la tradizione del ‘Coccin Coccetto’ con le uova sode colorate. La prima festa si terrà proprio il giorno di Pasqua a Pievepelago, in piazza Vittorio Veneto, dalle ore 15 a cura della Pro loco con centinaia di uova con cui giocare a coccetto e a ‘fila’, con abbinata una sottoscrizione a premi per sostenere l’attività del sodalizio. Per Pasquetta seguiranno le feste a Fanano (piazza Corsini dalle pasquali re 10), a Sestola (centro paese dalle 11), a S.Annapelago (piazza Chiesa dalle 10,30) a Fiumalbo (centro storico dalle 15) ed anche a Riolunato (centro e nella borgata di Castello), Montecreto, Lama Mocogno e altri ancora. Rivive così un’usanza molto antica e assai coinvolgente nella sua semplicità: due contendenti picchiano tra loro le punta delle loro uova sode, solitamente dipinte con colori vivaci, ed il possessore dell’uovo che si rompe per primo (‘cocciato’) deve cedere il proprio uovo al vincitore. Immaginabile una certa suspense che doveva esserci un tempo, quando le uova rappresentavano un piccolo patrimonio. Oltre al gioco in coppia c’è quello ‘a fila’ con una dozzina di concorrenti posti in cerchio che si affrontano a vicenda, finché non resta un solo uovo intatto. Per il vincitore una scorta d’uova sode ‘cocciate’ con cui cenare per una settimana!

Francesco Prandini, dall’ufficio turistico Fanano E’ spiega: "Se il lunedì di Pasquetta vi trovate a Fanano, quando sentite urlare ‘Fila di Culi’, ‘Fila Di Punte’, ‘Fila di Pance’, non prendetela male. Vi state trovando nel bel mezzo di una bella battaglia di uova sode, il nostro gioco più tradizionale. La sua origine? È una di quelle cose che il nonno racconta al nipote, poi un nipote diventa anch’egli nonno e la racconta al nipote e così via. Per centinaia di anni. E come a Fanano, che qui, sul Cimone, è la capitale del Coccetto, anche in altri comuni del nostro Appennino la tradizione della battaglia delle uova ha grande espressione: anche con nomi diversi, ma sempre legati alla terminologia di ‘coccio’, cocciare, scontrarsi. Prima della battaglia -prosegue Prandini- c’è una lunga preparazione: già nei giorni antecedenti la Pasqua si preparano le uova sode e le si decorano, usando principalmente coloranti naturali per dare quel pizzico di colore in più. Anche durante il lockdown non si era persa la tradizione: si è giocato in famiglia e non, ovviamente, in Piazza Corsini; ora il grande ritorno in piazza".

g.p.