
L’hanno aperta sul libro del Deuteronomio, il quinto libro del Pentateuco, il libro delle leggi ma prima di tutto delle ‘Parole’. Splendono d’oro e di colori le incantevoli pagine della Bibbia di Borso d’Este, capolavoro assoluto della miniatura del Rinascimento, un gioiello della storia d’Italia gelosamente custodito alla Biblioteca Estense di Modena. Due volumi preziosissimi e altrettanto delicati, dal valore inestimabile, che usualmente vengono conservati in un forziere climatizzato, al buio, e non venivano esposti al pubblico da almeno tre anni. "Ma al Festival Filosofia dedicato alla Parola non poteva mancare proprio la Bibbia di Borso", sorride Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi che nella sala Campori della biblioteca (al Palazzo dei Musei) ha inaugurato una piccola, deliziosa mostra sulle "Parole sacre", ovvero sugli antichi testi, Tanakh, Bibbia, Corano, che hanno tramandato la Parola, il Verbo, il Logos.
Regina dell’esposizione, al centro dell’allestimento, è appunto la Bibbia in due volumi e 1202 pagine che il duca di Ferrara affidò a una squadra di artisti guidata da Taddeo Crivelli e Franco de’ Russi: ci lavorarono dal 1455 al 1461, realizzando una meraviglia che lascia senza fiato. Trasferita a Vienna nel 1859, quando l’ultimo duca lasciò Modena, proprio un secolo fa la Bibbia venne acquistata sul mercato antiquario dall’industriale Giovanni Treccani che – da mecenate illuminato – la regalò poi allo Stato. Nei mesi successivi il codice venne attribuito alla biblioteca di Modena e quindi tornò a casa. Fino al 14 ottobre la si può ammirare da vicino, naturalmente protetta da una teca. E su un apposito monitor touchscreen la si può anche ‘sfogliare’ digitalmente.
Tutt’attorno ci vengono presentati altri codici e volumi pregiatissimi, come una Bibbia ebraica del Trecento, "uno degli esemplari più belli di Bibbia sefardita, conosciuta con il nome ‘degli arredi del Tempio’, con il candelabro a sette bracci, le Tavole della Legge, il vaso della manna", fa notare Grazia Maria De Rubeis, direttrice della biblioteca. Sull’altro lato della sala, un manoscritto cartaceo del Seicento con l’intero testo del Corano, inquadrato in profili dorati e con i titoli delle sûre in inchiostro bianco su fondo oro. "La Parola è sempre stata al centro delle religioni monoteiste e c’è un legame intenso e fortissimo fra la parola e la scrittura – aggiunge Martina Bagnoli –. Con la parola Dio creò il mondo, nella parola si è incarnato, e tramite la parola si è rivelato ai profeti". E in questi libri, davvero, la Parola è ricchezza e tesoro.
Durante queste giornate di festival, la mostra osserverà aperture speciali: oggi fino alle 18, domani fino alle 22, e domenica solo al mattino, fino alle 14: in seguito si potrà visitare in coincidenza con le aperture della biblioteca, dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 18.30, il venerdì fino alle 15.30 e il sabato mattina.