Affidi illeciti, nuovi esposti e un’indagine

La Procura di Modena ha aperto un fascicolo: al setaccio vecchie adozioni sospette. Salvini: "Giù le mani dai bambini"

Il procuratore capo di Modena Paolo Giovagnoli

Il procuratore capo di Modena Paolo Giovagnoli

Modena, 28 luglio 2019 - Interessi economici ma anche collegamenti sospetti personali tra politici, sanitari - tra cui psicologi - e servizi sociali. ‘Contatti’ e presunti affari sporchi che sarebbero proseguiti fino ai giorni nostri, per poi prender forma in un ‘mostro’: lo scandalo affidi illeciti nel reggiano. La procura di Modena ha aperto un fascicolo contro ignoti dopo l’inchiesta Angeli e Demoni: indagini volte a verificare se alcuni casi di minori sottratti alle famiglie modenesi abbiano seguito lo stesso, terrificante copione. Quello di bambini innocenti tolti senza motivo a famiglie altrettanto innocenti.

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Il procuratore capo Paolo Giovagnoli aveva annunciato che, sui presunti collegamenti tra l’inchiesta reggiana e i Diavoli della bassa modenese ci sarebbe andato a fondo: da qui l’apertura del fascicolo per capire se già all’epoca ci fossero colpevoli che non sono stati reputati tali. Perchè nel tempo, purtroppo, vi sono figure ed enti che si ripetono negli scandali. Oltre all’esposto depositato all’epoca in procura da Carlo Giovanardi al vaglio ora ci sarebbero altre denunce relative a casi sospetti di bimbi adottati una ventina d’anni fa, proprio nell’ambito dell’inchiesta sui presunti pedofili della bassa.

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Ora si scava nel passato e tra le carte, in particolare quelle che riguardano le relazioni dei servizi sociali e di alcuni consulenti. Il presidente del tribunale dei minori di Bologna, Giuseppe Spadaro, ha di recente invitato i giudici a guardare tra le pratiche del passato e non si esclude che tra queste ve ne siano anche alcune legate al nostro territorio. Come noto al centro delle vicende del passato e del presente vi è il centro studi Hansel e Gretel di Torino, guidato da Claudio Foti. Ieri nei confronti del terapeuta il Ministero dell’Istruzione ha revocato il permesso di svolgere corsi di formazione per insegnanti.

Se da una parte i genitori scendono in piazza chiedendo tutele per i propri figli e per tutte le famiglie - hanno sfilato in oltre 400, venerdì, per le vie del centro - dall’altra le istituzioni accelerano il passo per far luce su eventuali casi sospetti e allontanamenti illeggittimi. Il procuratore capo Giovagnoli e l’aggiunto Di Giorgio stanno studiando la documentazione e le sentenze legate al caso pedofili della bassa per verificare se siano ipotizzabili violazioni nelle condotte di chi operò all’epoca, in primis i servizi sociali. Per farlo, appunto, la procura partità dagli esposti a firma Giovanardi e Aimi che denunciarono, a seguito delle sentenze di assoluzione degli imputati nei diversi processi, violazioni da parte delle persone incaricate di pubblico servizio.

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Ma, è bene dirlo, eventuali reati potrebbero già risultare prescritti. Nel reggiano lo scandalo di ‘falsi ricordi’ inculcati ai bimbi poi tolti alle famiglie ha portato ad arresti e denunce. All’epoca nessuna indagine fu condotta sulle figure chiave dell’inchiesta: coloro che, con ruoli diversi, avrebbero creto nei minori falsi ricordi collettivi secondo le accuse oggi mosse da alcuni bambini del passato nei confronti di assistenti sociali e psicologhe che si occuparono del caso.

Aimi e Platis hanno più volte ricordato che: «I punti di collegamento tra la vicenda ‘Covezzi e Don Giorgio Govoni’ e quella di Reggio sono talmente evidenti che richiedono un serio e accurato approfondimento da parte degli ispettori ministeriali». Teniamo presente come gli stessi operatori ‘del passato’ gestiscano da anni il Cab di via Cardinal Morone, a Modena, dove confluivano fino a poco tempo fa tantissime consulenze anche da fuori provincia. Un centro di cui non si è mai parlato, legato al Cismai e al Cenacolo Francescano ma che, negli anni, ha accumulato milioni di euro in consulenze per presunti abusi ai danni dei bambini.

AGGIORNAMENTO - "Giù le mani dai bambini!". Lo scrive su Facebook il ministro dell'Interno Matteo Salvini, commentando l'apertura di un fascicolo contro ignoti da parte della procura di Modena per verificare casi di presunti pedofili oggetto oltre 20 anni fa dell'inchiesta 'Veleno' e che avevano portato all'allontanamento di diversi bambini dalle loro famiglie.