Bisoli, a Cesena con la fantasia al potere?

Difesa a 4 e centrocampo con tre uomini di contenimento: ecco che davanti Caso e Palumbo potrebbero inventare per Mendes

Bisoli, a Cesena con la fantasia al potere?

Il tecnico gialloblù Pier Paolo Bisoli si presenterà a Cesena nelle vesti dell’ex. Ancora da decidere la formazione che scenderà in campo

L’ora delle scelte. Ma non aspettiamoci un Modena a trazione anteriore. O, meglio, risulterebbe sorprendente vedere una formazione già da Cesena con Pedro Mendes, Defrel, Caso e Palumbo insieme e contemporaneamente. Ad oggi, i canarini non hanno ancora l’equilibrio giusto per presentarsi così spregiudicati, ammesso che in futuro ce ne sia la possibilità. Con il cambiamento epocale del calcio con le 5 sostituzioni, i giocatori che subentrano dalla panchina diventano ancor più decisivi dei titolari e tenersi una o due carte calde per l’ultima mezz’ora è ormai strategia di qualsiasi allenatore. Per cui, proviamo ad analizzare quale potrà essere la soluzione migliore per il Modena in costruzione verso Cesena. Il presupposto dal quale partire è la difesa a 4, forse il sistema scelto più o meno con sicurezza in questo momento per supportare Caldara nella sua crescita (nel ruolo di braccetto, parecchie difficoltà fin qui) e per provare ad arginare le imbucate avversarie a causa di movimenti senza palla ancora poco fluidi quando il Modena ha giocato a 3.

Dalla cintola in su, le possibilità sono quasi infinite. Con 3 centrocampisti di contenimento, dunque Santoro, Gerli e Magnino, Bisoli potrebbe studiare un attacco leggermente più "sciolto" e libero di creare con Caso e Palumbo dietro a Pedro Mendes, idealmente il tridente più completo in base alle caratteristiche a disposizione. Caso è abile nell’uno contro uno e ad allargare la difesa avversaria spostandosi sulla sinistra, così facendo aiuterebbe l’inserimento delle mezze ali e lascerebbe a Palumbo l’onore di essere decisivo centralmente. Le qualità di Pedro in area di rigore farebbero il resto, oltre alla buona propensione al possesso dell’ex punta dell’Ascoli e nel gioco rapido nello stretto, già visto più di una volta negli scambi con Palumbo. Il tema di un gioco che necessitasse di maggior ampiezza, si è notato bene anche negli ultimi 20 minuti del match con il Cittadella quando, con l’inserimento di Bozhanaj nella ripresa in un 4-2-4 o 4-2-3-1, il Modena si è reso pericoloso come non mai e lo stesso albanese ha rischiato di diventare salvatore della patria a suon di dribbling e conclusioni. Quel che ora si potrebbe chiedere a Caso, se dovesse essere pronto domani sera ma non v’è dubbio lo sia. E con Defrel arma a gara in corso, come a Frosinone, allora le cose si farebbero interessanti. Ma assodato che Palumbo ormai ha avanzato il suo raggio d’azione e che il Modena ancora non possa permettersi tutto quel potenziale in campo subito, chissà che le riflessioni di Bisoli non vadano proprio in questa direzione.

Alessandro Troncone