"Bivacchi e roghi: così la Sacca va a fuoco"

La preoccupazione dei residenti: "In quattro giorni altrettanti incendi. Nel ’rotore’ vivono tanti senzatetto, situazione esplosiva"

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Quattro roghi in quattro giorni e in ‘punti’ diversi. Il fumo, ogni volta, è stato subito intercettato da qualche residente che ha prontamente chiamato i pompieri. Il problema, però, come fanno presente i cittadini è ben più esteso dei roghi. Infatti ancora una volta si accende la polemica sull’area ex mercato bestiame e del ’rotore’. Da venerdì a domenica i residenti hanno contato almeno quattro roghi che reputano di natura dolosa. Originati, forse, dai tanti senzatetto che abitano la zona oppure da qualche cittadino infastidito dalla presenza degli stessi. Il problema è che l’area si è trasformata negli anni in una grande discarica a cielo aperto e per quattro giorni, appunto, i residenti hanno respirato "nubi di plastica" e, come sottolineano con tono amaro, di "altre schifezze". Ieri diversi residenti, preoccupati, si sono quindi riuniti in via Triva per mostrarci i cumuli di immondizia bruciati mentre alcuni ‘ospiti’ senza nome del rotore ci osservavano dall’alto del palazzone. "Potrebbe essere l’opera di uno o di alcuni irresponsabili facinorosi intenzionati a far attirare l’attenzione su questa area malsana, degradata ed abbandonata da molti anni – afferma Camillo Po – secondo noi si tratta di atti vandalici o dimostrativi di denuncia del degrado che però vengono messi in atto in modo particolarmente pericoloso". Un altro residente, Andrea Giordani, sottolinea come il problema sia anzitutto uno: l’area è lasciata a se stessa da molto tempo. "Qui gruppi di sbandati bivaccano, cucinano, fumano – afferma – è facile che ci sia dunque un innesco se non doloso accidentale. Come residenti sicuramente non siamo al sicuro: l’area non è recintata ed alla mercé di chiunque".

Domenico Manilia, che vive in fondo a via Del Monte, spiega come i cittadini abbiano lanciato l’allarme almeno quattro volte negli ultimi giorni. "Sono uscito di casa e ho visto il fumo; quindi ho allertato i pompieri che hanno lavorato circa un’ora per domare le fiamme. Dopo qualche ora e nello stesso giorno ho dovuto richiamarli perchè c’era un altro rogo". Secondo Sergio Meschiari l’amministrazione non ha mai presentato un vero un progetto sulla sicurezza: "Ad una città il tempo va dedicato; i residenti di questa zona continuano a far capire che il problema si espande in tutto il quartiere Sacca e qua gli spacciatori continuano a fare i loro sporchi giri. C’è la via della seta e quella della droga, che è la nostra". Un altro residente, Giampaolo Maini del comitato Villaggio Europa, spiega come siano vent’anni che l’area versa in questo stato. "La delinquenza si riversa su tutto il quartiere: prostituzione, spaccio e grandi pericoli per i ragazzini. Infatti i pozzetti sono tutti aperti. E se ci cadono dentro?". Valentina Soldani conferma la propria preoccupazione, soprattutto per le figlie minori: "Riteniamo sospetto il fatto che si siano originati quattro incendi in quattro giorni. Sicuramente non è un caso. Qua il via vai è continuo e sappiamo pure dove nascondono le dosi: mia figlia ormai riconosce i pusher che fanno la spola tra il rotore e l’ex prolatte effettuando pure consegne a domicilio". Amalia Micali fa presente come le famiglie escano ogni sera ma come la loro presenza non rappresenti un deterrente. "In questi giorni pure davanti alla scuola ci siamo trovati di fronte a persone intente a farsi una dose: non ci sentiamo al sicuro e questi incendi dimostrano che la situazione degenera".

Valentina Reggiani