«Bloccati per ore sulla nave Questo è un sequestro collettivo»

Un modenese diretto a Tunisi: «Gente accampata e condizioni igieniche carenti, farò ricorso»

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«Siamo bloccati qui ormai da un giorno e mezzo, in condizioni precarie. E’ uno scandalo».

E’ furioso Alberto Greco, giornalista modenese che si è trovato, in questi giorni di festa, protagonista di una spiacevole avventura. E’ lui a raccontarci l’accaduto al telefono, mentre aspetta al porto di Palermo che la nave su cui è imbarcato, diretta a Tunisi, si rimetta in marcia.

«Sono arrivato al porto di Salerno, punto di partenza di questo viaggio, la notte del 27 dicembre. Partenza poco dopo la mezzanotte del 28. Stando al programma saremmo dovuti arrivare a Tunisi intorno alle 17, e invece...».

Invece, racconta Greco, la partenza è slittata ore. «La nave si è messa in moto solo alle 4.15. Ci hanno detto che c’erano troppi camion da caricare. La tratta prevedeva uno scalo a Palermo. Quando siamo arrivati – continua –, ecco un’altra lunga sosta».

Nel momento in cui ci ha contattato, il giornalista stava aspettando che la situazione si sbloccasse. «Purtroppo è evidente, a questo punto, che non arriveremo mai a destinazione entro la mezzanotte. E’ un grosso problema, perché da mezzanotte alle sei il personale della dogana non è in servizio. Il risultato: dovremo aspettare ancora, fino alle 6 di domattina (oggi per chi legge, ndr)».

Insomma, le vacanze non sono certo partite col piede giusto. «Il problema – fa notare Greco – è che a bordo ci sono tante persone e molte sono ‘accampate’ nelle sale. Va bene stare qui qualche ora, ma essere costretti a rimanere a bordo quasi due giorni non è accettabile. Non parlo, poi, dei servizi igienici: è facile immaginare in che stato siano. E ovviamente è impossibile farsi anche solo una doccia qui».

Secondo il giornalista, che conosce quella tratta, non è la prima volta che le cose vanno così: «Capitano spesso ritardi e disavventure del genere».

Greco è deciso a fare ricorso: «Non sono disposto a lasciar correre questa volta, anche noi viaggiatori abbiamo dei diritti e non è possibile che una situazione del genere passi sotto silenzio. Anche perché, come ho detto, non è la prima volta che accade. Ci sono centinaia di persone qui sulla nave e alcune non sono in buona salute: per loro il viaggio è pesante anche in condizioni normali. Non si può rimanere bloccati qui – chiude il professionista modenese – tutto questo tempo senza nemmeno la possibilità di farsi una doccia».

d. m.