Bonaccini ‘schiera’ Landini «Correremo più forte noi»

Il presidente uscente della Regione a Sassuolo col segretario della Cgil «Anche noi e le Sardine sappiamo riempire le piazze, non solo la Lega»

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di Stefano Fogliani

«Correremo più forte noi. Ogni volta che c’è una manifestazione di piazza credo sia un fatto positivo per la qualità della democrazia. Credevano di riempirle solo loro, le piazze, invece abbiamo dimostrato di saperle riempire, tra noi e le sardine, anche noi».

Lega in rosso a Maranello? «Siccome non sanno cosa dire sull’Emilia Romagna parlano di colori….». Tappa sassolese per Stefano Bonaccini: nel giorno di Matteo Salvini a Maranello, il centrosinistra risponde, a Sassuolo, inaugurando la sede della Cgil di piazza Tien An Men alla presenza, oltre che del governatore uscente, anche del segretario generale della Cigl Maurizio Landini, che sottolinea l’importanza di «un patto, da consolidare, che rimetta al centro il lavoro di qualità.

«Combattere la precarietà, rilanciare gli investimenti e la formazione – dice Landini - sono temi cui questa regione può dare un grande contributo, anche alla luce del tanto che sta cambiando a livello di tecnologie, di processi e di prodotti». Ed in questi ultimi cinque anni, dice il numero uno della Cgil, all’Amministrazione Regionale «va riconosciuto il merito di aver discusso con tutte le organizzazioni, non solo sindacali, ma anche sociali, e questo ha prodotto risultati». Vero, ha aggiunto Landini, «che i problemi restano, e penso alla precarietà, alle difficoltà dei giovani», altrettanto vero che «occorre uscire da questa ubriacatura per cui bisogna lasciar fare al mercato: bisogna invece ricostruire una nuova cultura dei diritti del lavoro, e l’Emilia Romagna può dare un suo contributo. Cosa direi agli operai votano Lega? Operai, tecnici e impiegati sono persone intelligenti, e a loro mi sento di dire soprattutto di andare a votare. Rispetto l’autonomia di tutti ma – la chiosa di Landini - si deve sapere che si vota per la Regione, e se l’Emilia Romagna è giudicata in Italia e non solo una delle Regioni più avanzate credo sia frutto anche del lavoro fatto in questi anni da questa Amministrazione».

Amministrazione cui Stefano Bonaccini è ben deciso a dare continuità, garantendo come «la prima cosa che faremo sarà un nuovo patto per il lavoro, dopo che quello sottoscritto con le parti sociali ha portato la disoccupazione dal 9 al 5%. Adesso doobbiamo puntare sul ‘buon lavoro’, e rimodularlo – dice il governatore - sulle nuove sfide che il mercato impone al sistema, aggiornandolo».

Siamo, tuttavia, all’ultimo metro, la ‘campagna elettorale permanente’ incombe, e Bonaccini non si sottrae allo scontro quando gli si agita davanti l’adunata leghista di Maranello che andrà in scena qualche ora più tardi. «La Lega parla sempre e solo di cose che non c’entrano con i programmi, e non mi piace quando i suoi leader invitano all’odio e alla rabbia. Salvini si è messo davanti alla sua candidata, e invece che un’avversaria io oggi ho un avversario. Che qui è il benvenuto, ma è un ospite, mentre io sono a casa mia». Lui, ovvero Salvini, «il 27 gennaio – chiude Bonaccini – tornerà da dove era venuto e qui non lo vedrà più nessuno».