Bonaccini, ultimo atto in piazza «I miei avversari impreparati»

Il governatore uscente in centro con i suoi sostenitori: «Da Salvini e Borgonzoni tante fake news» E sulla sanità: «Ce la invidiano tutti. La Lombardia? Per metà è appaltata ai privati, con noi non succederà»

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«Una bella piazza piena questa sera (ieri, ndr) a Modena. Mi pare che la piazza di Salvini fosse invece praticamente senza nessuno, e ho visto che a Bibbiano c‘è il triplo di gente nella piazza delle sardine. Non saranno le piazza a decidere il voto, ma certamente danno fiducia. Ieri sera (mercoledì, ndr) ero a Parma e c‘era il quadruplo delle persone che erano con lui a Fidenza. Sono segnali incoraggianti, stiamo trovando tanta gente ovunque andiamo». Così Stefano Bonaccini ieri sera in una piazza Matteotti piena per la chiusura della sua campagna elettorale provinciale. Il centrosinistra vincerà domenica? «Io – confida Bonaccini prima di salire sul palco – penso proprio di sì, siamo una terra che sa cosa significa un buon governo e sa guardare oltre i propri confini, che compete con i territori più avanzati dell‘Europa e del mondo. Per l‘esperienza e la competenza che ho dimostrato, pur dovendo migliorare sempre, penso di poter garantire più affidabilità rispetto a chi non ha mai governato nemmeno un piccolo Comune». Insiste Bonaccini: «Questa Regione deve stare in mani sicure. La mia avversaria Lucia Borgonzoni ha proposto modelli di altri Regioni proprio perché non conosce l‘Emilia-Romagna, che io invece mi tengo stretta». Dal palco il governatore uscente attacca anche Salvini per il suo continuo «mettere in ombra la candidata. Non si può candidare una donna come elemento di virtù e poi praticamente cancellarla».

Ancora rivolto a Salvini, Bonaccini dice: «Non conoscono l‘Emilia-Romagna, la buttano sul fango e sulle fake news. Salvini ha scritto un tweet per dire che l‘Emilia-Romagna non ha assessorati al Turismo e all‘Agricoltura, che invece abbiamo da decenni. Non studia nemmeno, non sa di cosa parla». Poi difende il modello di sanità emiliano-romagnolo: «Come Regione benchmark – incalza – è stata indicata l‘Emilia-Romagna un anno fa. La sanità in Lombardia funziona, ci mancherebbe, ma certamente per metà è appaltata ai privati. Noi invece continueremo a garantirla pubblica. Nelle Regioni dove governa la Lega la sanità pubblica la stanno tagliando, invece».

Sulla sanità si concentra anche Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, che interviene dal palco in sostegno di Bonaccini: «Da noi in Lombardia – dice – si aspettano semestri per una visita. E solamente il 2% delle prestazioni è prenotabile tramite i canali della Regione. Perché? Perché i privati si tengono le loro agende per loro. Io non sono contro i privati, ma la misura della presenza pubblica della sanità fa la differenza».

Bonaccini chiude ricordando alcuni suoi cavalli di battaglia, come «l’azzeramento delle rette per gli asili nido e il trasporto pubblico gratuito per gli studenti». Poi via, per correre gli ultimi metri di questa maratona elettorale.