«Boom di documenti contraffatti per poter entrare in discoteca»

L’allarme dei responsabili della sicurezza: «I 15enni le provano tutte, anche carte d’identità fotocopiate...»

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Le provano tutte per riuscire ad entrare in discoteca, senza rendersi conto del reato grave che stanno commettendo. Sono sempre di più i minori che tentano di superare i controlli delle guardie presentandosi all’ingresso dei locali con documenti contraffatti. E la fantasia non ha limiti. Ci sono documenti direttamente fotocopiati; carte di identità con le foto sostituite e addirittura graffettate così pure direttamente documenti presi in prestito dagli amici più grandi. E, dinanzi alla domanda degli operatori della sicurezza: «Quando sei nato?» ovviamente i giovanissimi avventori dimenticano quanto scritto sui documenti contraffatti e iniziano a balbettare frasi confuse. Spesso la circostanza più grave è che sono gli stessi genitori ad accompagnare i figli minori di sedici anni nei locali notturni; mostrandosi perplessi quando viene loro annunciato che sotto i sedici anni non si entra. La conferma arriva dagli stessi operatori che si occupano della sicurezza nelle discoteche del territorio; in primis il Kyi di Baggiovara dove i tentativi di aggirare il sistema da parte di ragazzini sono sempre più frequenti. «Si presentano con documenti contraffatti di ogni genere – confermano i responsabili alla sicurezza – ma fortunatamente siamo ‘formati’ e ce ne accorgiamo subito. Capita tutti i week end ormai. C’è chi si presenta direttamente col documento dell’amica o dell’amico sperando di non essere beccato. Chi incolla la propria foto sulla carta d’identità di un altro. Sono spesso 15enni che sperano di dimostrare qualche anno in più, soprattutto le ragazzine e che pensano di non dare nell’occhio. Ma le carte d’identità cartacee contraffatte si intercettano subito e, una volta beccate, fermiamo i ragazzini e chiamiamo le forze dell’ordine. Il problema – continua l’operatore – è che questi giovani non si rendono conto che il reato è grave: non è stato depenalizzato e chi falsifica documenti rischia il carcere. La situazione disarmante è che spesso sono i genitori ad accompagnare i figli minorenni, pur essendo noto il divieto di ingresso sotto i sedici anni. Mi è pure capitato di essere minacciato – continua – perchè mi sono rifiutato di far entrare gli adolescenti».

Valentina Reggiani