Boschi presi d’assalto dai fungaioli: un altro cercatore salvato

LA STAGIONE di raccolta funghi si conferma come uno dei periodi di maggior allerta per i soccorritori in Appennino, chiamati tutti i giorni ad intervenire per fungaioli dispersi o infortunati. Ultimo caso mercoledì notte per la ricerca del 79enne ,R.T. di S.Annapelago, disperso nei boschi attorno al paese. Non riuscendo a ritrovare al buio la strada di casa, l’uomo ha chiamato i parenti che hanno allertato il 112: sul posto Soccorso Alpino, carabinieri e vigili del fuoco. Fondamentale nell’oscurità il contributo di cacciatori e paesani che con le indicazioni avute hanno rintracciato l’uomo verso mezzanotte: era scivolato nell’acqua di un fosso da cui, a causa di diversi traumi (spalla, braccio e gamba) non riusciva a uscire, in stato di parziale ipotermia che -se non fosse stato avvistato in tempo- avrebbe potuto avere esiti fatali. Peggio era accaduto domenica scorsa, col 68nne Claudio Dondi morto per la caduta in un dirupo di Trignano di Fanano mentre era a funghi. Molti interventi di soccorso sono stati richiesti nei due versanti del crinale appenninico, interessati da un a vera e propria ‘invasione’ di fungaioli. E’ infatti in corso un’eccezionale crescita di porcini, seppure ‘a macchia di leopardo’. Nelle zone migliori, migliaia di persone si affollano nei boschi, anche con scarse condizioni di luce ed in posti impervi, e tra loro purtroppo vi sono persone che incorrono in infortuni. Tecnici del Saer raccomandano: «Spesso si riscontra la mancanza di preparazione ad affrontare terreni che, inconsapevolmente, si dimostrano insidiosi. L’utilizzo dello stivale di gomma, ad esempio, è ancora troppo diffuso. Oltre agli scarponi, meglio anche indumenti colorati per essere più visibili». Varie altre problematiche sono emerse in questi giorni. In alcune zone vi sono disagi al traffico per le troppe parcheggiate in strade vicine ai boschi (addirittura alcuni in camper per essere i primi all’alba) e si registrano salate multe a chi sosta in aree protette; mentre nel versante toscano non mancano vandalismi alle gomme delle auto.

Problemi anche in alcune zone per reperire i tesserini obbligatori del Parco, che erano andati esauriti a Piandelagotti, Montese e Fanano. Le principali proteste sono comunque dei residenti, sia per il mancato reddito locale che per i danni ambientali ai boschi, sia per il calpestio che per i danneggiamenti a piante e funghi non commestibili ma indispensabili all’equilibrio naturale. I ricercatori inesperti sono poi a rischio avvelenamento: l’anno scorso nel modenese si sono infatti registrati 14 episodi di intossicazione da funghi, con 20 persone coinvolte: fare controllare i funghi prima di cucinarli è fondamentale per gli inesperti, ma è buona norma anche per i conoscitori.

g. p.