REDAZIONE MODENA

Botte e spari al Rockville, inizia il processo

Via al dibattimento per i tre imputati ventenni, residenti a Scandiano. Nell’aggressione del 2021 furono coinvolti alcuni ragazzi di Sassuolo

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Botte e spari al Rockville, inizia il processo

Botte e spari al Rockville, inizia il processo

È iniziato ieri il dibattimento per tre giovani accusati di aver partecipato al pestaggio avvenuto tra il 16 e il 17 ottobre 2021 nel parcheggio della discoteca ‘Rockville’ di Castellarano. I tre imputati erano stati rinviati a giudizio in marzo dal gup Luca Ramponi, all’esito dell’udienza preliminare davanti alla quale erano state definite otto posizioni: due ragazzi avevano chiesto la messa alla prova, per altri due era stato disposto il non luogo a procedere, mentre un 21enne era stato assolto.

A seguito delle prime indagini dei carabinieri, la denuncia era scattata per quindici giovani, la maggior parte dei quali residente tra Sassuolo e il distretto ceramico reggiano. Per loro furono formulate a vario titolo le accuse di rissa, lesioni, rapina ed esplosioni pericolose. Allora risultarono aggrediti cinque ragazzi, tra cui una donna.

Furono esplosi colpi con una pistola scacciacani e a un giovane fu strappata la collanina d’oro. Due di loro finirono all’ospedale: uno si ritrovò con la mandibola fratturata, con prognosi di 40 giorni; l’altro ebbe conseguenze per due settimane. Entrambi si sono costituiti parte civile, ieri rappresentati in aula dall’avvocato Daniela Granato. Davanti al collegio dei giudici presieduto da Cristina Beretti, a latere Silvia Semprini e Luigi Tirone, sfilano le posizioni di tre residenti a Scandiano.

Ilias Amoundi, 21enne difeso dall’avvocato Andrea Davoli, deve rispondere di tentata estorsione in concorso e furto aggravato.

Insieme ad altri, avrebbe accerchiato due reggiani in auto cercando di farsi dare denaro con minacce: "Dammi il portafogli, altrimenti prendo il coltellino e ti rovino la faccia". E avrebbe rubato 75 euro a un giovane dopo averlo buttato a terra e avergli mostrato un coltellino. William Drekaj, 22 anni, assistito dall’avvocato Rossella Zagni, deve rispondere di lesioni.

Il terzo imputato, il 21enne Francesco Testa, risulta irreperibile: per lui ieri è stata emessa una sentenza di non doversi procedere per mancata conoscenza della pendenza del processo.

Alessandra Codeluppi