Bper, nel piano industriale cedole per 1 miliardo

Al 2025 l’istituto prevede 800 milioni di utile netto. L’ad Montani: "Tanto è cambiato rispetto a un anno fa". Ieri crollo del titolo in Borsa

Modena, 11 giugno 2022 - La Borsa non ha fatto il miglior regalo a Bper Banca. Ieri il titolo è stato il peggiore del listino. A poche ore dalla presentazione del piano industriale 2022-2025 la prima reazione dei mercati non è stata positiva. Certo la volatilità della Borsa in questi giorni e in queste ore è tale da non costruirci sopra troppe valutazioni. Tanto più che quello preannunciato dall’amministratore delegato Piero Luigi Montani nel suo discorso è un futuro che vede Bper eccellere come aspettativa di ricavi e suona bene agli azionisti per i quali a fine anno è prevista la distribuzione di un miliardo di dividendi. Stando al clima Bper si presenta oggi come il nuovo colosso nel sistema bancario nazionale.

L’amministratore delegato Piero Luigi Montani (FotoFiocchi)
L’amministratore delegato Piero Luigi Montani (FotoFiocchi)

Con l’operazione Carige sfonda il tetto dei 5 milioni di clienti ed è stabilmente nella Troika di testa dei gruppi bancari italiani. Vista l’acquisita dimensione di grande gruppo nazionale c’è anche chi ha chiesto, nell’incontro stampa di ieri, se in futuro Bper intenderà cambiare nome. "Potremmo valutare in futuro di fare cambi di nomi, ma al momento non ci abbiamo ancora pensato. Fino a un anno fa Bper aveva un taglio più da banca regionale ed era anche poco conosciuta. Da allora molte cose sono cambiate". Venendo al piano industriale, Bper Banca punta a delineare una nuova fase di sviluppo dal titolo evocativo ‘e-volution’ che prevede un forte impulso alla digitalizzazione, un utile netto più che raddoppiato a fine periodo a 800 milioni di euro e, come già detto, un monte dividendi complessivo di almeno 1 miliardo, con un pay-out ratio del 50% al 2025. "È un piano molto sfidante – ha detto Montani –, un piano che a differenza di altri comprende tante leve di sviluppo, comprende diversi motori operativi, implica una massa importante di clientela e di colleghi nuovi che sono entrati. Il nostro obiettivo sarà quello di lavorare molto sull’integrazione, a partire da quello delle persone, al modello di lavoro e anche ad attrarre e consolidare la clientela sulla base dei bisogni reali del mercato e della clientela stessa". I risultati saranno raggiunti grazie al potenziamento delle fabbriche prodotto nei business strategici, rafforzando il modello di banca multi-specialista, e alle importanti sinergie derivanti dall’integrazione di Banca Carige, il cui processo di integrazione è previsto chiudersi entro novembre. Saranno inoltre cedute le attività non-core, tra cui la piattaforma di gestione degli Npl. Significativi gli investimenti in tecnologia – oltre 500 milioni di euro – indispensabili per rispondere all’accelerazione digitale che sta attraversando l’intero settore finanziario. La trasformazione tecnologica e digitale porterà a un ridimensionamento delle filiali, con una riduzione di circa il 29%, attraverso la chiusura di 600 sportelli entro il 2024 (di cui 140 già realizzate). Rafforzato infine l’impegno sulla sostenibilità e sulle tematiche Esg. Tra le misure del piano, un plafond di oltre 7 miliardi per impieghi green a supporto della transizione ecologica di aziende e famiglie.