GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Bretella e Cispadana al palo. Bando dell’A22 nel mirino: "Procedure da cambiare"

L’Associazione dei concessionari ha scritto una dura lettera al Ministero. Mentre una clausola sul ’diritto di prelazione’ lega le mani ad Autobrennero

Il rendering di un tratto della Bretella Campogalliano-Sassuolo

Il rendering di un tratto della Bretella Campogalliano-Sassuolo

Modena, 6 febbraio 2025 – Il diritto di prelazione è possibile, ma non è scritto sulla pietra, anzi. Qualora la commissione europea dovesse bocciarlo, Autobrennero non potrà fare ricorso o chiedere risarcimenti di sorta.

Piovono grane sul futuro della Bretella e della Cispadana. Dopo i ricorsi al Tar a tutela della concorrenza (di Autostrade per l’Italia e dell’Adusbef), si aggiungono altri due nodi a ostacolare l’aggiudicazione della gara europea per l’affidamento della concessione di A22 dal primo gennaio 2026, propedeutica alla realizzazione delle due infrastrutture che attraverserebbero Modena.

Il primo è la lettera di Aiscat (l’associazione delle concessionarie di autostrade e trafori) al ministero dei Trasporti pubblicata ieri dal Sole 24 ore nella quale si esprime "una forte preoccupazione" circa alcune previsioni della gara indetta il 3 gennaio, chiedendo una rivisitazione della procedura di affidamento e delle condizioni economiche e regolatorie previste. L’altro è una clausola del bando che legherebbe le mani ad Autobrennero nel caso il diritto di prelazione non dovesse passare a livello europeo.

Cominciando dalla lettera Aiscat inviata al ministro dei Trasporti Matteo Salvini e al presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti Nicola Zaccheo, l’associazione – la missiva è firmata dai tre vicepresidenti di Aiscat Marco Monaco (Autostrade Alto Adriatico), Roberto Tomasi (Autostrade per l’Italia), Umberto Tosoni (Astm) – ritiene alcune previsioni del bando "estranee al sistema regolatorio introdotto da Art nel 2019 e in corso di revisione nell’ambito di un diverso procedimento, contrarie alle recenti riforme introdotte dal legislatore e distanti dai principi di equità a cui si dovrebbe invece ispirare un sistema funzionale al sostentamento di grandi investimenti come quelli in questione". Aiscat in particolare segnala la necessità di valutare soluzioni alternative per sostenere gli investimenti, al di là del project financing, "soluzione – rimarca l’associazione – già ritenuta non idonea in sede europea".

Sul discorso prelazione Aiscat invece scrive di ritenere "poco coerente introdurre una norma (la legge 193) in data 18 dicembre 2024 che vieta espressamente l’applicazione dell’istituto della finanza di progetto alle concessioni scadute o in scadenza e pubblicare un bando solamente pochi giorni dopo (il 3 gennaio 2025) in aperta deroga". Sarebbe stato più coerente "procedere alternativamente o con una proroga della concessione, qualora le opere siano considerate urgenti per la sicurezza trasportistica del Paese, o con una gara con termini e condizioni in linea con la normativa di riforma appena emanata".

Tornando invece alla clausola prevista dal bando, sotto il capitolo legato ai criteri di aggiudicazione c’è scritto che il soggetto proponente (società Autobrennero ndr) può esercitare il diritto di prelazione entro 15 giorni qualora a vincere fosse qualcun altro. Tuttavia, il riconoscimento del diritto di prelazione è sub iudice della commissione europea, non si sa ancora se potrà essere esercitato. Autobrennero, recita il bando, dovrà allegare "pena d’esclusione, una dichiarazione di rinuncia di indennizzo o rivendicazione alcuna qualora il diritto di prelazione fosse dichiarato incompatibile con la normativa eurounitaria". Fino a quando non arriverà il verdetto, la società dovrà dunque procedere e investire a tentoni, a suo rischio economico, senza sapere se riuscirà davvero a ottenere la concessione.