
Luca Negrini di Fratelli d’Italia: "Deve essere realizzata". Bertoldi (Lega): "Progetto cruciale". Per Mazzi "non è possibile ricominciare tutto". Paolo Ballestrazzi: "E’ vecchia di un secolo".
L’interrogazione urgente sulla bretella Campogalliano-Sassuolo a cui ha risposto in aula il sindaco Massimo Mezzetti, ha acceso in consiglio comunale un vivace dibattito. "Lo spreco di denaro pubblico e i danni ambientali che l’opera comporterebbe – ha detto Giovanni Silingardi del Movimento Cinquestelle – ci porta a valutare alternative meno costose e più lungimiranti, come i collegamenti ferroviari e un nuovo casello Modena Centro".
Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha ricordato che "la bretella è un progetto strategico e non si è detto sorpreso dall’avvio degli espropri, anzi, ritiene che si sia in ritardo". Pur riconoscendo "l’attenzione crescente per il trasporto ferroviario", ha sottolineato che "con le auto meno impattanti, il mezzo privato potrebbe tornare centrale: le questioni ambientali in futuro perderanno peso". Ha ricordato che "il progetto esecutivo non è più modificabile, ma si è detto preoccupato per lo scalo merci di Cittanova, pur confidando che Autobrennero garantirà standard ambientali adeguati". Per Fratelli d’Italia, Luca Negrini ha dichiarato che "la bretella Campogalliano-Sassuolo è un’opera strategica e necessaria e deve essere realizzata". Secondo Negrini, "è essenziale dare una risposta concreta alle esigenze delle imprese, che trarrebbero notevoli vantaggi logistici dalla realizzazione dell’opera". Anche Paolo Barani ha espresso pieno sostegno alla bretella, rimarcando come non sia affatto anacronistico parlarne, "ma semmai lo è il fatto che non sia ancora stata realizzata". Per Andrea Mazzi (Modena in ascolto) "non si può ricominciare da capo" come nel gioco del Monopoli: il progetto è avviato e modificarlo significherebbe bloccarlo. Né la precedente né l’attuale Giunta hanno assunto atti concreti, un atteggiamento che ha giudicato insufficiente. Ha ironizzato sull’assenza di un vero tavolo di confronto, parafrasando Edoardo Bennato ("il tavolo che non c’è"). Pur riconoscendo la delicatezza ambientale dell’opera, ha sottolineato che il tratto fino a Marzaglia costituirebbe un raddoppio della via Emilia, migliorando l’accesso da ovest senza costi per il Comune, e che si dovrebbe dunque procedere pensando al beneficio per i cittadini.
Per il Partito Democratico Stefano Manicardi ha ricordato come la bretella "sia da tempo al centro del dibattito, fra chi la ritiene necessaria e chi, come residenti e associazioni ambientaliste, ne teme l’impatto ambientale". Ha evidenziato "criticità sull’espansione dello scalo merci di Cittanova, sull’ambiente di Marzaglia e sulla viabilità secondaria, sottolineando la mancanza di studi aggiornati sulle falde acquifere". Ha inoltre messo in dubbio "l’attrattività di un percorso a pedaggio rispetto alle alternative gratuite, invitando a superare le logiche del passato e adottare visioni più moderne e aggiornate". Paolo Ballestrazzi (Pri - Azione - Sl) ha ricordato che il dibattito sulla bretella è molto datato e ha definito la progettazione della bretella "vecchia di un secolo", ormai ingiustificabile anche da un punto di vista macroeconomico.
In replica Martino Abrate (Avs) si è detto soddisfatto della risposta del sindaco, rammaricandosi perché il progetto non è ancora conosciuto in modo approfondito da tutti e ribadendo che l’interrogazione serviva a far chiarezza sulla sostenibilità ambientale, economica e sull’efficacia dell’opera. Ha riaffermato che la competitività del territorio deve andare di pari passo con lo stop al consumo di suolo, condividendo l’importanza del trasporto ferroviario delle merci e auspicando che i contatti avviati dal sindaco portino a risultati concreti. Ha infine sottolineato il valore delle proposte dei comitati e la necessità di mantenere aperti i canali di ascolto con i cittadini, soprattutto quelli direttamente coinvolti.